Finalmente qualche notizia che può consolare i risparmiatori traditi dal comportamento delle Banche Italiane. Con una sentenza degli ultimi giorni dell’anno 2017, la Corte di Appello di Bari ha condannato la Banca Carime, ora Ubi Banca S.P.A. , a risarcire una coppia di Cittadini Risparmiatori Pugliesi che avevano investito tutto quello che avevano nei “Bond Cirio”.

Una buona soddisfazione per i nostri risparmiatori, che erano considerati dalla banca dei raffinati speculatori finanziari, e per il tribunale due coniugi analfabeti che avevano firmato, come la maggior parte di noi, tutta quella serie di moduli, che possono arrivare anche a 100, che la banca chiama, senza che gli scappi da ridere, “ prospetto informativo”.
I limiti di questa sentenza che rende giustizia ai risparmiatori è costituito dal fatto che ci sono voluti 11 anni e due gradi di giudizio. Prima della solita manfrina sui tempi della giustizia diciamo qualcosa fuori dal coro.

I tempi della giustizia sono causati dalla richiesta eccessiva di giustizia. Non possiamo delegare al tribunale tutto quello che ci succede. Ci vogliono dei filtri amministrativi, dei regolamentari, dei criteri etici, dei controlli sistematici. Non possiamo delegare al tribunale tutto ed a posteriori.

Prendiamo ad esempio quello del prospetto informativo. A me i prospetti informativi sono sempre apparsi come procedure create per tutelare maggiormente la banca piuttosto che per informare il risparmiatore. Ma abbiamo bisogno di una sentenza per elaborare questa banale considerazione? Non esistono sistemi alternativi prima del ricorso al tribunale?
Caro risparmiatore, permettimi un appunto nella tua qualità di cittadino oltre che di risparmiatore. Facciamo un passo indietro torniamo a parlare del “ Bail in”. Che cos’è?

Il “Bail In“ sono le regole che dicono ai risparmiatori che non ci sarà protezione e copertura statale, come richiamato dalla nostra costituzione, delle loro perdite finanziarie. Secondo le nuove regole se le banche falliscono, saranno cavoli degli azionisti, dei loro obbligazionisti e dei loro clienti. Riguarderà tutto il sistema bancario europeo? No. Sono escluse alcune banche di dimensioni ridotte.

Dove sono queste banche che si sottraggono ai parametri di controllo? Sono soprattutto in Germania. Sono piccole, ma sono 417 ed erogano prestiti per miliardi di euro. Sono le Sparkassen e le Landesbanken, le banche tedesche più assimilabili come struttura alle nostre banche di Risparmio e sfuggono al controllo e quindi agli eventuali provvedimenti “Bail in” conseguenti (tranne una banca, per l’esattezza). La formula: ”sono cavoli degli azionisti e dei risparmiatori “ non si applicherà a loro ed ai loro clienti.

Caro risparmiatore, tu sapevi che nella costituzione italiana il risparmio ed i risparmiatori sono tutelati dall’art.47? Tu sapevi che questa decisione (bail in) non è sorta da un momento all’altro come mandata dal cielo. L’elaborazione ha avuto anni di gestazione. Inoltre sempre da anni la Vigilanza (Banca D’Italia) è passata alla Banca Centrale Europea.

Tu sapevi che mentre in Italia si diceva che le banche non possono essere così piccole e con competenze territoriali cosi limitate, in Germania queste stesse piccole banche sono la struttura portante del sistema bancario. Tu sapevi che sono state già salvate dalla crisi del 2009 con importanti interventi pubblici. Si! Quegli stessi interventi di salvataggio che non sono più praticabili in Italia e nel resto d’Europa. Tu sapevi che il problema non è nella cattiveria dei tedeschi o del loro ministro delle Finanze, (all’epoca Wolfgang Schaeuble), cattivissimo, ma più realisticamente nella scadente qualità professionale dei parlamentari italiani che gli hai contrapposto.

I rappresentanti tedeschi fanno il loro lavoro negli interessi della Germania, hanno il torto di avere competenza e buona qualità politica. Qualità politica alla quale tu hai contrapposto quella dei Matteo Salvini. Cito solo quest’ultimo perché è quello che ha riscontrato più successo elettorale in Italia e che si è coraggiosamente opposto a questa ultima riforma sul sistema bancario nel consiglio europeo con un azione efficacissima e vigorosa: si è astenuto dal voto.

Perché? Forse perché non sapeva per cosa si votava, visto che è stato definito “fannullone” dai suoi colleghi delle altre nazioni europee per il suo assenteismo. Del resto per il consenso elettorale perché perdere tempo a studiare queste cose noiose quando basta applicare la tecnica descritta da George Orwell. Basta dare la possibilità 2 minuti di odio verso chi sta peggio e la gente è soddisfatta. Ma soprattutto si evita di contrapporsi ai forti.
Perché richiederebbe il bisogno di informarsi. Per esempio, sapere che dal 2008 gli stati europei hanno versato alle banche tedesche 1616 miliardi che includendo le garanzie si arriva 5 mila miliardi (fonte: Vladimiro Giacchè, economista, autore di “ Anschluss L’annessione” e del recente “ Costituzione italiana contro Trattati Europei”) per salvare le banche tedesche ed europee.

Caro risparmiatore la crisi delle tue banche non è maturata all’improvviso ma è stata nascosta e miracolata grazie al decreto salva banche ed alla pochezza culturale dei nostri rappresentanti nel parlamento europeo .Oltre al banale completo assenteismo come fanno a proteggere gli interessi degli italiani se non ci sono neppure fisicamente nel parlamento europeo? Che cosa possiamo contrapporre a questo sistema? La nostra Costituzione e quelli che la difendono.

Per cui voglio concludere riportando il titolo III della nostra COSTITUZIONE. Fatta da una qualità di personalità politiche di spessore e da finalità nobilissime. Lo faccio perché il tentativo di annullare e modificare la nostra costituzione è sempre in agguato. “Titolo III: La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”.