Rilanciamo la “lettera ai cittadini baresi” di Daniele Molinari, il nostro cittadino qualunque di oggi. Il punto di vista in sella alla sua mountain bike è condivisibile sotto molteplici aspetti, purché lo stesso discorso valga per i ciclisti indisciplinati. La morale? Attenzione e rispetto, sempre.

LETTERA AI CITTADINI BARESI – La pista ciclabile è una strada, non è pedonale e le auto non hanno la precedenza. La prossima volta che tu, madre con la figlia piccola di forse 3 anni, deciderai di attraversare la pista ciclabile, ricordati che è una strada! Chissà, magari la prossima volta i miei riflessi non saranno così buoni, e tua figlia potrebbe essere l’ennesimo cadavere in mezzo alla strada. E la colpa sarebbe solo tua, che non hai guardato prima di attraversare, non mia.

Lo stesso vale per tutti voi che camminate allegramente sulla pista ciclabile come fosse il marciapede (che poi, magari, sul marciapiede subito accanto non c’è nessuno). La prossima volta, con qualcuno più distratto di me, le vostre budella potrebbero essere per terra. Sì, perché oggi in bicicletta si arriva anche a 30-40km/h; io ci arrivo così da solo, qualcuno più anziano con l’aiuto della pedalata assistita. E magari queste persone più anziane non hanno i miei riflessi.
 
Come dici? Questo discorso non ti riguarda? Fai sempre attenzione?
Aspetta. Sei forse tu quel deficiente con la macchina che si è buttato nel fare inversione su via Unità d’Italia, senza guardare prima, e poi mi ha strombazzato urlando come un dannato? Beh, sappi che la prossima volta (come è già accaduto) io potrei venirti addosso con la mia bella ruota rinforzata da mountain bike, e lasciarti la forma della bicicletta nello sportello, causando migliaia di euro di danni. E sappi che dovrai stare muto, perché la colpa è tua.
 
A te, pedone che cammini sulla pista ciclabile come fosse marciapiede. A te, automobilista che ti butti sulla pista ciclabile pensando di avere la precedenza. La prossima volta potrebbe non andarti così bene, e davanti a te che piangi io dirò “ben ti sta”, perché sei stato avvisato.