Se l’iniziativa Park and Ride è stata ed è una realtà di indubbio successo nel nostro centro urbano, con ricadute di tipo economico occupazionale, nulla di questo genere è presente per i mezzi nautici di piccole dimensioni carrellabili. Questa tipologia di barche rappresenta la maggior fetta della nautica da diporto che è giusto incentivare.

Per questo mi rivolgo al Comune di Bari e all’Autorità Portuale, proprio per invitare le amministrazioni a prendere in considerazione una realtà simile proprio al Park and Ride, una specie di Park and Sailing: realizzando aree attrezzate per il rimessaggio in zone dismesse, trascurate o da riqualificare, prospicienti al mare; realizzando scivoli e pontili ecocompatibili; realizzando aree Wi-fi free e zone per bagnanti magari con aree di ristoro.

Il motivo di questa proposta di cambiamento sta nel fatto che gli ormeggi scarseggiano e sono divenuti insostenibili in termini di costi anche per il ceto medio. In secondo luogo per le ricadute occupazionali, con personale per custodia e alaggio e varo, e per poter permettere di fruire di un servizio low cost (con il costo di un euro o un euro e trenta centesimi al giorno. Più un sovrapprezzo una tantum per l’alaggio e varo). Ma soprattutto questa operazione potrebbe permettere il recupero di aree degradate.

Un Diportista Qualunque