Allora partiamo dal presupposto che siamo nel 2015 e quindi smettiamola di fare le finte puritane e iniziamo a prendere familiarità con l’idea che alcune di noi sono state le bambole gonfiabili di qualcuno, almeno una volta, o se non è ancora successo ci hanno fatto un pensierino.
È inutile dare sempre la colpa a questi poveri maschietti, che sì, il più delle volte è vero sono bugiardi ed egoisti a letto, ma siamo anche noi che glielo permettiamo!
Ora, di sicuro mi inimicherò il 60% delle lettrici femminili che non si ritroverà per nulla in quello che dico perché sogna il matrimonio con l’abito bianco, un buon 30% penserà che ragiono come un uomo e un piccolo 10% forse mi darà ragione. Per quanto riguarda i maschietti preferisco, per il momento, che il loro parere rimanga nell’ombra.
Dunque, essere giovani e sprezzanti del pericolo, amanti del rischio e dell’avventura capita una volta nella vita come tante altre cose del resto (non fanno testo le limonate in discoteca perché quelle potrebbero non essere random).
Ma friends with benefits! Quante volte proprio noi donne abbiamo detto “Ma chi quello? Si, è il mio toy boy. Lo chiamo dopo il lavoro e ho voglia di scaricare la tensione in qualche maniera.” E non dite di no perché sono pronta a stilare una lista di nomi più lunga di quella per fare la spesa per Natale e ad inserire nomi di amiche compreso il mio se occorre (papà non me ne volere, sono fatta di carne e cinismo anche io).
Partiamo da una consapevolezza: fare l’amore è bello, l’importante è che venga fatto con il cervello e non mi riferisco solo all’uso delle precauzioni.
Donarsi all’altro senza reticenza alcuna non dimenticando mai il patto stipulato EVITARE PROBLEMI DI QUALSIASI GENERE, SOLO SESSO, NESSUNA COMPLICAZIONE, NON VOGLIO NULLA DI SERIO. E già, perché molte volte con questa moda dell’avere l’amichetto settimanale capita che ci si abitui alla sua presenza, alle sue coccole, anche alle tanti dolci stupidaggini che ci dice in quei momenti che poi quando capita che per un motivo X uno dei due licenzi l’altro sembra quasi che ci manchi l’aria anche se le sue ultime prestazioni non erano state soddisfacenti! Molte volte ammettiamolo, l’amico di letto è tutto quello di cui abbiamo bisogno quando alla fine di una brutta pesante giornata di lavoro non abbiamo voglia di parlare, di spiegare a nessuno quello che abbiamo, cerchiamo solo attenzioni, un abbraccio, un bacio, quell’effusione in grado di darci la giusta carica per affrontare la giornata di cacca successiva.
A volte però, capita che le cose non vadano proprio come avevamo previsto: per qualche assurda ragione subentra l’attaccamento ad una persona, come se fosse nostra, il nostro oggetto del piacere e nessuno può toccarlo. Già, lì allora il confine tra l’amore e la moda dell’amico di letto è vicino: “Sono uno straccio, non so che fare, vorrei un abbraccio e che faccio lo chiamo, oppure no? E se poi pensa che voglio qualcosa di più? Ma da dove mi è venuto di fargli quella scenata da psicopatica, volevo solo assicurarmi il nirvana settimanale, ora penserà che sono innamorata! No, non lo chiamo dai, mi deprimo guardandomi una puntata di Grey’s Anatomy stasera.”
Poi succede che c’è un qualcosa, uno sguardo, un abbraccio, un bacio, un brivido diverso dal solito o semplicemente una sbronza presa il giorno prima ad una festa che ci induce a credere che forse il nostro toy boy possa essere proprio il principino che aspettavamo sin da bambine e così, come molte volte accade, di pancia buttiamo tutto fuori ed eccola lì, servita su un piatto d’argento, la frittata del secolo: nel 10% dei casi ci dice “Aspettavo solo questo, anche io voglio qualcosa di più” ma nel 90% dei casi perdiamo il toy boy, un vero amico e pure lo svago del lunedì sera! In un momento abbiamo un inizio settimana da riprogrammare per i prossimi mesi a venire fino quando non arriverà qualche altro pollo a sanare quel vuoto per noi reputato fino a quel momento incolmabile. Perché, per quanto frigniamo, ci lamentiamo, inveiamo contro questi maschietti ripetendogli sempre le stesse storie “Mi hai usata, io ci tenevo a te, etc etc” dimentichiamo che le prime a stipulare il patto siamo state proprio noi e quindi anche a noi non ce ne frega più di tanto! E per quanto le cose possano essersi concluse male, con rancore o con il rimorso di quello che sarebbe potuto essere, i momenti passati insieme non potrà sottrarceli nessuno anche se con l’andar del tempo è probabile che si trasformino in risate e prese in giro con amici al bar, omettendo ovviamente l’identità del toy boy interessato.
Che finiscano allora questi rapporti tra amici di letto, che si rigenerino, ben vengano anche di nuovi o di storie serie, senza mai dimenticare però che ci sono intese, sguardi e abbracci che molte volte restano al di là delle lenzuola, in qualche posto in cui un giorno ci si è andati di nascosto per una pizza o un bicchiere di vino, semplicemente perché ci andava di provare a vedere se insieme si potesse star bene anche al di fuori del letto.
Probabilmente molti di noi dovrebbero avere un amico di letto con cui ridere, parlare e star bene come non capitava da tempo.
Poco importa allora che sia per amore o per moda generazionale, perché alle volte un amico di letto può andar bene come un giro sul pedalò in mare, che dopo mezz’ora ne sei già stufa, per poi essere scavalcato con l’arrivo della stagione invernale da buoni propositi e da cioccolata calda sul divano con calzettoni annessi.
E forse allora che siamo pronte a guardare altrove e a cercare (un)altro.
Senza alcun filtro, la vostra bionda media