foto di Fabio Schino

Corteggiamento, giuro che non è una parolaccia. Come lo interpretano la maggior parte degli uomini:
CORTEGGIAMENTO = faccio 2 moine così me la dà

Come lo interpretano la maggior parte delle donne, e qui la questione è più complessa: noi analizziamo il tutto in tre semplici fasi: “CORTE – GGIA – MENTO”

Fase 1. “CORTE”
Esigo, non ti sto chiedendo, ma sto esigendo che tu mi faccia sentire importante come una Principessa a CORTE

Fase 2. “GGIA”
GGIA’ pensi che per una cenetta e un mazzolin di fiori io debba essere disposta a venire a letto con te? Tanto alla fine ci verrò comunque, ma almeno lascia che faccia un po’ di mosse per dimostrarti che (nella maggior parte delle volte è una stronzata) non sono come tutte le altre!

Fase 3. “MENTO”
Qui i maschietti mi odieranno ma, devo dirvi la verità. È in quest’ultima parola che è racchiuso il significato più profondo della parola corteggiamento. Ti interesso? Ti piaccio realmente o vuoi solo portarmi a letto? Non importa, qualunque sia il tuo scopo tu devi, e ripeto devi, arrenderti all’idea che vorrò sentirmi lusingata in tutte le maniere affinché tu possa “strisciare ai miei piedi” e per l’appunto essere sempre sotto il mio MENTO.

Detto ciò, quello che mi domando spesso e volentieri è se il corteggiamento possa essere di moda nel 2015 dove nella maggior parte dei casi sono gli ometti a sentirsi lusingati dalle attenzioni di noi femminucce. È di moda? Per me sì, o meglio ci spero ancora. D’altro canto adesso trovatemi una donna, anche la più cinica, che non gradirebbe ricevere a casa una sorpresa come dimostrazione del fatto che non è proprio l’ultima delle tantononmisifilanessuno, ovviamente esclusi i periodi del ciclo mestruale perché in quei casi nemmeno Tom Cruise riuscirebbe nella mission impossible.

Il problema reale, però, è che molti maschietti non si impegnano mai abbastanza nel corteggiarci. Inventatevi qualcosa che non sia scontato, che ne so: tagliatevi le unghiette dei piedi, mettetele in una scatoletta con le coccinelle e speditecela per posta, siamo donne, qualsiasi cosa va bene pur di stupirci!
Io, ad esempio, sono propensa per natura al corteggiamento inverso, mi spiego meglio: a detta di molti amici maschi sono detentrice di 4 palle, 2 sopra e 2 sotto, per cui è facile che un uomo scappi ancor prima che io possa tirarmela o fare la prima vera mossa per indurlo ad essere mio.

Cosa succederebbe se fossi quella che molti definiscono una patana, una di quelle che sta lì, le va sempre bene tutto, prendimi, mollami, riprendimi, rimollami? Ecco, in quel caso non sarebbe corteggiamento, ma solo sfinimento. Prima che tu decida di corteggiarmi mi struggo nella speranza che tu possa deciderti a farlo risultando agli occhi del resto della popolazione maschile inappetibile. BUUUUUUUUUH. Forza donne, siamo fatte per essere amate non per essere capite, rimbocchiamoci le maniche e prendiamo la situazione di petto (ne abbiamo molto più di loro inoltre, grazie a madre Natura!); qualora ci interessi realmente il maschietto in questione, insegniamoli come conquistarci e se non ci convince passiamo subito al prossimo, dobbiamo darci una mossa qui, il rapporto numerico mondiale è di 7 donne per 1 uomo, loro possono aspettare noi invece abbiamo altre 6 sciacquette contro cui combattere!

Tanto alla fine l’importante è che il corteggiamento dia i suoi frutti sperati: io e te, te e io…pitùpitùpitù.
Corteggiamento, sentite come suona (si legge) bene.

C’è del magico in questa parola, c’è del compromesso: tu impegnati a farmi sentire speciale, ti interesso io, le mie tette, il mio cervello? Non ti preoccupare, tu corteggiami, tanto da donna cederò anche questa volta.

Con affetto, la vostra bionda media.