Lo so, molti di voi pensano che il carnevale si concluda con il martedì grasso.. e invece no!

Sabato scorso ero in “missione speciale” in una discoteca del nord barese e con la scusa dell’ispirazione mi sono rifatta gli occhi guardando tutti i “costumi” più ad hoc usati per andare “alla ‘skoteca”.

Io per prima forse ho esagerato, effettivamente la mia magliettina più che Batman poteva ricordare “Batmenne”, ma questa è un’altra storia..!

Che dire.. esiste realmente l’outfit o il posto giusto per il sound? A quanto pare no! E poi, in fin dei conti, chi decide cosa sia giusto o sbagliato? Detto ciò, avendo individuato, grazie all’aiuto di un amico esperto di “bizzocherie”, il posto adatto per monitorare la situazione ho osservato con quanto impegno le persone si adoperino nella scelta del proprio abbigliamento.

Per esempio, sapevate che esiste “la giacca da STRUSCIO”? Ebbene sì, metti una giacchetta qualunque su un jeans scolorito, una t-shirt, delle Converse che non “azzeccano” un piffero con il resto, punta la più grezza nella folla, ti ci avvicini, le balli sul popò e il gioco è fatto, per una notte potrai sentirti un “american gigolò”. Ebbene sì, qualcuno l’ha fatto.

Per non parlare di chi pensava che più che in una discoteca si trovasse in uno stadio di baseball, a giudicare dalla scelta della maglietta bianca a strisce nere lunga alle ginocchia stile hip-hop che ricorda molto di più “Il bambino con il pigiama a righe” piuttosto che altro. Oppure chi per l’occasione indossava inspiegabilmente ma in maniera disinvolta un cappellino alla Charlie Chaplin più che alla Milano Fashion Week.

Un pensiero va a tutti coloro che con 35 gradi si ostinavano con disinvoltura a ballare indossando cappelli di lana o fasce da mal di testa e sentendosi, come dire, particolari. Ovviamente senza dimenticare tutte quelle ragazze che pensavano di essere uscite di casa vestite e per l’occasione al posto di 40 euro di “strisce” in discoteca avrebbero dovuto spendere 40 euro di strisce di stoffa.

Con affetto, la vostra bionda media.