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Questa mattina le Forze di Difesa israeliane hanno demolito a Ramallah, in Cisgiordania, la casa di un terrorista palestinese che avrebbe preso parte a un attacco mortale avvenuto a Gerusalemme nel 2022. Lo ha riferito lo stesso esercito israeliano, pubblicando un video di ingegneri che perforano l’abitazione dell’accusato, Eslam Froukh, per posizionare gli esplosivi. Le autorità di Tel Aviv hanno fatto sapere che la detonazione sarebbe avvenuta dopo il respingimento di un appello all’Alta Corte di Giustizia.

In numerosi siti palestinesi sono avvenuti degli scontri tra le Forze israeliane e gruppi di protesta contro la demolizione dell’edificio. I manifestanti avrebbero lanciato pietre e bombe incendiarie contro i mezzi israeliani che avrebbero risposto con fuoco vivo e strumenti di dispersione di massa. Il ministero della Salute palestinese ha comunicato che 6 persone sarebbero rimaste ferite durante gli scontri, delle quali 3 sarebbero state colpite con fuoco vivo. L’Agenzia di stampa WAFA ha riferito che un reporter, Moumen Sumrein, è stato raggiunto alla testa da un proiettile di gomma; le sue condizioni sarebbero stabili ma critiche.

L’attacco a Gerusalemme lo scorso novembre

Eslam Froukh, 26enne, avrebbe fatto scoppiare due bombe in due diverse fermate di autobus lo scorso 23 novembre, a Gerusalemme Est. Nell’attacco sono morte due persone, un 16enne e un 50enne, mentre i feriti sarebbero stati oltre 20. Secondo lo Shin Bet, Froukh ha vissuto la maggior parte della sua vita a Ramallah, affiliandosi allo Stato Islamico, e sotto di esso avrebbe condotto l’attentato. In gennaio le Forze di Difesa israeliane hanno mappato entrambe le sue abitazioni, e, dopo aver informato la sua famiglia della possibile detonazione, hanno agito in proposito. La politica di Tel Aviv, secondo cui vengono demolite le case degli accusati di terrorismo è stata fortemente criticata dagli attivisti per i diritti umani.