Fonte Twitter

L’esercito sudanese ha sospeso la sua partecipazione ai negoziati per la pace con i ribelli delle Forze di Supporto Rapido. I colloqui si starebbero svolgendo in Arabia Saudita, sotto l’egida del Governo arabo e degli Stati Uniti. Un funzionario del sudanese avrebbe dichiarato all’Agenzia Afp che la decisione di ritirarsi dal negoziato è maturata in seguito alla continua violazione degli accordi da parte dei ribelli. Gli accordi prevedono, tra le altre cose, il ritiro delle Forze di Supporto Rapido dagli ospedali, dalle case e dalle scuole.

Gli ultimi scontri

Nonostante i ripetuti cessate il fuoco, la capitale del Sudan, Khartoum, è ancora teatro di scontri armati tra l’esercito regolare ed i ribelli. Soltanto qualche ora dopo la firma della distensione, ad inizio settimana, i residenti hanno dichiarato di sentire rumori di arma da fuoco e l’intensificarsi dei combattimenti. Le zone interessate dal conflitto adesso starebbero allargandosi a tutta la parte confluente al fiume Nilo, secondo quanto riportato da Al-Jazeera. Il generale al- Burhan, leader dell’esercito regolare, è stato visto in una breve apparizione video mentre salutava le sue truppe. Secondo il generale, i propri militari avrebbero acconsentito un cessate il fuoco per permettere l’accesso dei cittadini ai servizi umanitari. Poi l’avvertimento: “L’esercito non ha ancora utilizzato tutto il suo potenziale mortale, ma sarà costretto a farlo se i ribelli disobbediranno o non useranno la ragione“.

Sfollati: numeri spaventosi in Ciad

Secondo l’Agenzia Reuters, 90mila sfollati sarebbero in fuga nel Ciad dal mese di aprile, quando sono iniziati gli scontri in Sudan a Khartoum. Il Ciad, già uno dei Paesi più poveri nel mondo, dovrà farsi carico anche di questo onere aggiuntivo. I rifugiati sudanesi andranno a sommarsi ad altri 600mila sfollati presenti a Koufroun e provenienti da tutti i Paesi confinanti dilaniati dalle guerre. Secondo le stime del Programma alimentare mondiale, sarebbero oltre 2 milioni le persone che avrebbero urgente bisogno di sostegno alimentare.