C’è chi i dolori del corpo e dell’animo li sconfigge donando sorrisi e ricevendone. È lo scambio d’amore che avviene nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove i ragazzi del carcere minorile Fornelli di Bari hanno indossato il simpatico naso rosso per incontrare i piccoli pazienti ricoverati, grazie al progetto di clownterapia “Il sorriso dentro” del Rotary Club Bari Mediterraneo, iniziato lo scorso gennaio. Oggi, 25 maggio, alle 14 tra le corsie del nosocomio è previsto lo spettacolo conclusivo che terranno i giovani dell’Istituto penitenziario dinanzi ai bambini.

I detenuti hanno appreso grazie ai soci del Club, che sono allo stesso tempo clown, e ai Clown dell’Associazione di Clownterapia Teniamoci per Mano Onlus Distretto Bari, il corso e le tecniche base per portare gioia sui volti dei piccini ricoverati. I ragazzi usufruiranno del permesso premio concesso dai giudici per poter recarsi nell’ospedale. L’iniziativa è frutto di un’idea del direttore Nicola Petruzzelli e delle dottoresse Angela La Fortezza e Alba Montoliva, che credono molto nel percorso volto al recupero del minore e che le pene non possono essere contrarie al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione dei condannati.

“Accogliamo sempre con grande piacere i contributi che arrivano dalle associazioni e realtà cittadine in favore dei nostri piccoli pazienti questo progetto è due volte significativo perché coinvolge altri minori in un’attività di recupero attivo e reinserimento sociale – ha affermato il direttore del presidio ospedaliero Giovanni XXII di Bari, Livio Melpignano –. Siamo grati a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto e continueremo a promuovere iniziative volte a migliorare la vita dei più piccoli”.

Il Presidente del Club per l’anno rotariano 2022-2023 Paolo d’Ambrosio ha spiegato che “lo scopo principale del Rotary è fare Service per migliorare le condizioni di vita della comunità e per il bene degli altri”. “Con questo Service in particolare di cui sono veramente molto orgoglioso e che possiamo definire di animazione culturale, ricreativa e teatrale, ma soprattutto con l’esperienza diretta a contatto con chi soffre – ha proseguito -, speriamo di aver attivato un ulteriore processo di responsabilizzazione e maturazione e aver contribuito alla crescita armonica, fisica e psicologica di questi ragazzi che purtroppo hanno commesso degli errori e li aiuti a un rinserimento nella società più consapevole e sereno”.

Il corso di Clownterapia

Il corso, con i vari moduli di Yoga della Risata, Gibberish, improvvisazione ed esercizi basati sul qui ed ora, si è tenuto nel teatro interno dell’istituto di pena e ha visto la partecipazione di 10 ragazzi accuratamente selezionati ed è stato tenuto dal formatore del settore Rodolfo Matto. Durante le intere giornate c’è stato l’attivo coinvolgimento di alcuni rotariani del Club che, non solo hanno coadiuvato il formatore, ma hanno anche vissuto in pieno con i ragazzi le diverse fasi della giornata fino a condividerne i vari momenti di pausa, ma soprattutto di convivialità a pranzo seduti tutti insieme intorno alla stessa tavola.