Gran parte dell’Emilia Romagna è ormai invasa dall’acqua e dal fango, ma la notte appena trascorsa, nonostante i nuovi terribili allagamenti nel Ravennate, sembra sia andata leggermente meglio di quelle passate, donando speranza per le prossime ore; cittadini, autorità e Istituzioni pregano che non cada nemmeno un’altra goccia nella giornata odierna, in modo tale da dare un po’ di tregua ai soccorsi e alle popolazioni colpite.

Tra martedì 16 e ieri 17 maggio si è abbattuta una quantità di pioggia inimmaginabile e catastrofica su tutta la Regione, che ha portato all’esondazione di 21 corsi fluviali e sommerso 35 Comuni, tra cui Cesena, Forlì, Faenza, Bologna, Ferrara, Lugo e tantissimi altri centri abitati. Sono 9 i morti, 13mila gli evacuati, 50mila le persone rimaste senza elettricità e molti ancora i dispersi di questa strage non dovuta al maltempo, ma al cambiamento climatico provocato dalla superficialità e dallo smodato egoismo dell’essere umano. Continua l’allerta rossa per il rischio legato alla piena di alcuni fiumi.

I Carabinieri hanno eseguito in Emilia-Romagna circa 3mila interventi per assicurare il soccorso alle popolazioni colpite: 1.200 nella provincia di Bologna, oltre 500 nella provincia di Forlì-Cesena, 1.400 nella provincia di Ravenna, circa mille in quella di Rimini. Squadre di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e volontari sono accorse in quelle zone per tirar fuori la gente finita sotto le case, in balìa della corrente, e per prelevare le persone che hanno cercato rifugio sui tetti. Basti pensare a quella donna nel Ravennate che è stata trascinata nella piena per 20 km o a chi è stato portato in spalla dai militari per evitare di essere fagocitato dal fango.

I treni sull’Adriatica sono stati quasi tutti cancellati o hanno dovuto fare percorsi ferroviari alternativi, riportando ritardi mostruosi di oltre 400 minuti. Ieri alcuni tratti autostradali dell’A14 e dell’A1 sono stati temporaneamente chiusi, perché l’acqua aveva raggiunto il piano viabile, solo stamattina è stato possibile riaprire il tratto compreso tra Rimini Nord e Cesena Nord in direzione Bologna e il tratto compreso tra Forlì e Cesena Nord in direzione Ancona. Autostrade per l’Italia ha fatto sapere che restano invece chiusi al traffico i tratti autostradali della A14 Bologna – Taranto, tra il bivio con la diramazione di Ravenna e Forlì in direzione Ancona oltre a quello tra Cesena Nord e Faenza in direzione Bologna. Diversi comuni del Ravennate hanno deciso di prorogare la chiusura delle scuole e di altre strutture.

Intanto martedì 23 maggio è atteso il Consiglio dei ministri in cui “verrà deliberato lo stato di calamità e si risponderà ai primi interventi”. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha annunciato “il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie” per i cittadini colpiti dall’alluvione.

La portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto – ha spiegato ai microfoni di Rai3 il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini -: saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro. Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al Governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c’è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti. Purtroppo abbiamo una grande esperienza in materia. Le istituzioni devono avere l’ossessione di stare vicine alle persone”. La Protezione Civile intanto continua a raccomandare di limitare quanto più possibile gli spostamenti nelle aree devastate.