Supportare la definizione dei servizi informativi e di monitoraggio da satellite che saranno utilizzati dalla Pubblica amministrazione locale italiana: è questo l’obiettivo che ha spinto il Comune di Bari a partecipare, fin dalle prime fasi progettuali, alla sfida spaziale che porterà l’Italia a mettere in orbita, entro il 2026, i 36 satelliti del programma di osservazione della Terra IRIDE.

IRIDE è il più importante programma spaziale europeo per l’osservazione della Terra in orbita bassa (LEO) e rappresenta una componente rilevante del Next Generation EU dedicata allo sviluppo delle attività spaziali, a supporto della transizione ecologica e digitale. Il programma realizzerà un sistema che include tutte le componenti di una missione spaziale (upstream, downstream e servizi) per fornire servizi geospaziali a livello nazionale ed europeo, sia alla Pubblica amministrazione che ai clienti privati.

IRIDE sarà composto da una costellazione di 36 satelliti di vario tipo e dimensione che combinano sensori radar, ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi. Tutto il programma sarà realizzato in Italia e completato entro il 2026 con il coordinamento delle agenzie spaziali ESA e ASI per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro stanziati nell’ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR).

I dati e i servizi prodotti da IRIDE aiuteranno le amministrazioni a comprendere meglio le dinamiche territoriali per attuare politiche di contrasto e mitigazione dei rischi collegati al climate change, al dissesto idrogeologico, agli incendi, a proteggere le coste e a monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche.

“Il Comune di Bari – spiega il vicesindaco e assessore all’Innovazione tecnologica Eugenio Di Sciascio – sarà parte attiva in questa grande sfida, contribuendo alla definizione di servizi operativi di monitoraggio dell’ambiente e del territorio per rendere Bari una città sempre più orientata a utilizzare l’innovazione per migliorare il benessere dei cittadini. Un percorso in continuità con quello che ha portato alla creazione del Drone living lab con il DTA – Distretto aerospaziale pugliese – e la sperimentazione di forme innovative di mobilità attraverso numerose attività, dal progetto MONKEY alle attività orientate ai veicoli autonomi, nell’ambito della Casa delle tecnologie emergenti (CTE)”.

IRIDE è anche un’importante occasione per favorire la crescita di un ampio ecosistema di PMI e startup in tutte le regioni italiane, così da garantire innovazione e ulteriore impulso alla crescita dei distretti aerospaziali, come quello pugliese, che annovera numerose aziende di eccellenza.

Un grande laboratorio di progetti in grado di generare numerose opportunità di lavoro per giovani talenti, ricercatori e professionisti che lavorano alle tecnologie dello spazio.