Questa mattina il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha deposto due corone di fiori in via Benedetto Petrone e presso la lapide che ricorda, in piazza Libertà, il giovane militante comunista ucciso a Bari da un gruppo di estrema destra il 28 novembre 1977. Hanno partecipato alla cerimonia anche i familiari di Petrone e i rappresentanti del “Comitato XXVIII Novembre“. Contemporaneamente, negli spazi del Museo Civico, è stato presentato il progetto di arte pubblica sull’antifascismo “Murales di inciampo”, dedicato proprio al giovane Benny.

Le parole del sindaco durante la cerimonia

Nei giorni scorsi, come sempre accade in prossimità del 28 novembre, tanto si è scritto. Su Benny, sui suoi assassini, sulla verità e sulla giustizia – ha dichiarato il sindaco –. Ma ancora una volta è Porzia, sua sorella, ad averci indicato la strada più giusta per onorarne il ricordo: far sì che ciò che è accaduto 45 anni fa non accada più. Benny è entrato nella storia di questa città ed è nostro compito continuare a tenere vivo il ricordo di ciò che è successo e che non può e non deve essere archiviato come l’omicidio commesso da un fanatico psicolabile. Si è trattato, invece, come in molti hanno compreso già a poche ore da quel fatto di sangue, di un omicidio premeditato perpetrato da esponenti della destra cittadina ai danni di un giovane, un operaio, un militante antifascista. Del resto anche l’ultimo procedimento penale, disposto su richiesta dell’avvocato Laforgia, ha evidenziato la matrice politica e ideologica di quella terribile aggressione“.

Martire del fascismo

Oggi possiamo affermare senza dubbio che Benedetto Petrone è un martire del fascismo, come scritto su questa targa – ha sottolineato Decaro – ed è per questo che continueremo a ricordare il suo omicidio insieme ad una serie di altri eventi accaduti nella nostra città e legati alla lotta antifascista: la strage di via Niccolò dell’Arca, il coraggio di Michele Romito e del popolo di Bari vecchia, il primo congresso del Cln nel Teatro Piccinni, le voci libere di Radio Bari e l’impegno di Casa Laterza e degli intellettuali del circolo di Benedetto Croce“.