Tre morti in pochi giorni, investiti mentre attraversavano in sicurezza la strada sulle strisce pedonali, sono un tragico bilancio inaccettabile per la città di Bari. L’ultima tragedia ieri mattina, 11 agosto, in viale Ennio, dove un 87enne è stato travolto da un bus ed è deceduto poco dopo in ospedale. Il sindaco Antonio Decaro esprime tutto il suo sconforto in un lungo post su Facebook, promettendo maggiori controlli: “Perché non si può morire mentre si attraversa la strada. Non si può morire per colpa di un messaggino sul cellulare, di un bicchiere di troppo o di qualche minuto di ritardo che ci fa spingere il piede sull’acceleratore – scrive il primo cittadino -.Oggi siamo tutti giudici dei comportamenti altrui. Davanti all’ennesimo episodio tragico chiediamo giustizia e più controlli. È giusto. Vorrei anche io come tutti voi più giustizia e più controlli. Ma non ci potrà mai essere un agente delle forze dell’ordine ad ogni angolo della città, né nessuna pena potrà restituire le vittime alle loro famiglie”.
“Noi peró abbiamo il dovere di agire per fare in modo che la situazione cambi. Per questo continueremo ad allargare le aree in cui il limite di velocita’ è di 30 km/h, aumenteremo i controlli con il telelaser sugli itinerari di scorrimento, continueremo a restringere la larghezza delle strade con interventi di traffic calming che costringano i veicoli a rallentare – prosegue il sindacoCiò che non potremo fare, invece, è essere in ogni automobile che circola in città, per ricordare che distogliere lo sguardo dalla strada per soli 2 secondi anche a 50 km/h significa percorrere 28 metri “alla cieca”.Quello che non possiamo fare è impedire agli automobilisti di accelerare in prossimità delle strisce pedonali o con il semaforo giallo. Quello che non possiamo fare è essere a bordo di tutti i motorini che procedono a zig zag tra le auto in fila, che sorpassano dal lato sbagliato. Non lo possiamo fare perché nessuno può sostituirsi a chi alla guida non rispetta le regole evitando quell’impatto che si trasforma in una tragedia.Questo è un atto di accusa contro automobilisti e motociclisti? È un atto di accusa contro chi non pensa che la sua distrazione può valere una vita umana. Perché morire per strada non può e non deve essere una possibilità da contemplare la mattina quando si esce di casa”.