Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione con cui il Tar Puglia aveva bloccato, a dicembre scorso, l’iter autorizzativo regionale per un inceneritore di rifiuti nella zona industriale tra Bari e Modugno. “Purtroppo oggi la sentenza del Consiglio di Stato sembra consentire la ripresa dell’iter autorizzativo per la realizzazione dell’impianto di ossicombustione di rifiuti della NewO SpA, sul territorio della zona industriale tra Bari e Modugno. Ciò ci lascia perplessi – commenta il sindaco di Bari Antonio Decaro -, visto che i Comuni interessati e i comitati hanno avuto modo, più volte, e non solo sul piano giudiziario, di rappresentare al dipartimento Ambiente della Regione Puglia, titolare del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale in favore della NewO, le ragioni della loro ferma opposizione. Per questo, seppur nel massimo rispetto che si deve alla giustizia e alle sue sentenze, continuiamo a credere che la realizzazione di un impianto industriale, che prevede l’utilizzazione in grande scala di una tecnologia mai testata in impianti di grandi dimensioni, le cui verifiche sperimentali non hanno dato risultati univoci, non sia quello di cui il nostro territorio ha bisogno. Alla luce di questo, già in queste ore, ho chiesto ai legali che per conto del Comune di Bari hanno seguito l’iter giudiziario, di convocare una riunione con tutte le parti interessate, che come noi si sono opposte al provvedimento. Insieme valuteremo compiutamente gli effetti della sentenza e le azioni da intraprendere”.

Delusione anche nel Comitato NO inceneritore: “Lascia attoniti la sentenza del Consiglio di Stato, con la quale viene completamente ribaltata la sentenza del TAR di Bari a favore del Comitato No Inceneritore. E’ un brutto scivolone, tra i punti più vistosi, quello della quarta sezione dei giudici di Palazzo Spada che hanno rinnegato, senza dichiararlo in
sentenza, i loro pronunciamenti del 2018 sulla base dei quali il TAR Bari si
era pronunciato. Infatti, la singolarità della sentenza sta nel fatto che nulla viene detto dai
giudici, restando silenti sul punto, in riferimento al fatto che compete allo Stato e non alla Regione autorizzare il materiale sottoposto ad incenerimento non catalogato a livello Europeo.
Ritenendo necessario prendere posizione sull’accaduto, il Comitato NO INCENERITORE insieme al Circolo di Lega Ambiente Miran Hrovatin di Palo del Colle, cofirmatario del ricorso, a fronte di una deludente attività istituzionale hanno sollecitato, in primis il Sindaco di Bari, nonché tutti i Sindaci del territorio interessati, a costituire un gruppo di studio per contrapporre con energia altre azioni giudiziarie alla sentenza ieri depositata.
Il Comitato No Inceneritore presieduto dalla prof. Corsina Depalo e rappresentato in giudizio dall’avv. Luigi Campanale, proporrà ai propri iscritti e simpatizzanti i percorsi giuridici da intrapendere, nella ferma convinzione di superare il difficile periodo che si sta attraversando, ricorrendo alla magistratura che si compone di una molteplicità di
soggetti, che sarà capace di riconsiderare quanto statuito dalla IV Sez, del Consiglio di Stato.
Per i predetti motivi il Comitato ha convocato a breve una apposita assemblea per decidere sui percorsi da mettere in atto convinto della risposta forte che ancora una volta i cittadini consapevoli della necessità di tutelare fino in fondo il proprio territorio, sapranno dare”.