Università di Bari (Facebook)

Indetto per la giornata di oggi, 13 maggio, dalle ore 9 alle 12 un sit in di protesta dinanzi al Palazzo Ateneo dell’Università di Bari “contro l’ennesima riduzione delle ore di lavoro a danno esclusivo delle maestranze impegnate nell’appalto di pulizie presso la suddetta Università di Bari, a causa del nuovo bando di gara”. Tale riduzione delle ore di lavoro, dei contratti e delle retribuzioni è prevista dal nuovo bando di gara, pubblicato nel 2019 e ad oggi non ancora vigente, “in cui è indicata, a nostro parere, una inspiegabile riduzione dei metri quadri delle superfici (aule, bagni, uffici, laboratori, biblioteche, ecc.) rispetto al precedente bando di gara attualmente in vigore” contestano.
Confrontando le tabelle, da capitolato, presenti nei bandi di gara, tra quello attuale (pubblicato nell’anno 2013 aggiudicato nel 2015) ed il nuovo (2019), emerge che la maggior parte delle strutture Universitarie presenti nella provincia di Bari “hanno subito magicamente un rimpicciolimento di migliaia di Mq nel bando del 2019” in quanto i “Mq” indicati nelle suddette tabelle di ogni singolo plesso Universitario non coincidono con quello precedente, nonostante tutti i plessi sono invariati rispetto al passato. Riepilogando, nel corso degli anni i plessi Universitari aumentano o diminuiscono di volume nonostante siano sempre le stesse, ma soprattutto diminuiscono le ore necessarie per pulire gli ambienti oltre che il reddito di ogni singolo addetto al servizio!” evidenziano gli addetti.

Infine, “si rammenta che nell’anno 2016 furono posti in essere una serie di sit-in e scioperi a riguardo, in quanto le suddette rese mq/h, a nostro giudizio altissime, portarono alla riduzione dell’oltre 30% di tutti i contratti di lavoro, dei circa 150 dipendenti impegnati nell’appalto. Tale riduzione delle ore necessarie per espletare il servizio, ad
oggi, ha causato una carenza igienico-sanitaria nel mondo universitario oltre che un grandissimo danno economico e sociale, solo ed esclusivamente a carico dei lavoratori e alle loro rispettive famiglie. Nonostante ciò, ad oggi i lavoratori si ritrovano a dover affrontare l’ennesima riduzione dei loro salari e ovviamente dovranno pulire le strutture con meno tempo a disposizione”.