Sit-in di protesta degli idonei al concorso Infermieri

Un concorso per infermieri bandito dalla Regione Puglia nell’ottobre del 2019, concluso con la pubblicazione della graduatoria definitiva il 14 gennaio 2022. Nel mezzo, due anni drammatici segnati dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid19 e dal conseguente incremento esponenziale del fabbisogno di personale specialistico nelle strutture sanitarie pubbliche. Eppure, solo ai primi di maggio i 566 vincitori hanno sottoscritto il contratto di assunzione a tempo indeterminato, quindi ben quattro mesi dopo circa. Per non parlare dei restanti idonei in graduatoria, formata da ben 4289 infermieri, che non hanno al momento alcuna informazione dalla Regione in merito alle proprie realistiche prospettive lavorative, nonostante le reiterate richieste di chiarimenti sulla tempistica dello scorrimento formulate all’ente ma cadute nel vuoto. Un silenzio da parte della Regione al quale gli infermieri idonei hanno deciso di contrapporre il rumore della loro comprensibile protesta, inscenando un sit-in ieri mattina, 5 maggio, davanti alla sede della Presidenza pugliese. A farsi portavoce delle richieste del nutrito gruppo sono Giovanni Ferrulli e Maurizio Tarantolo, che alla nostra Redazione spiegano: “Siamo tutti al corrente della decisione regionale di procedere alle stabilizzazioni degli infermieri che ne hanno diritto, avendo maturato il periodo di almeno 18 mesi di attività presso una struttura pubblica previsto dalla legge, e non vogliamo certo scatenare una “guerra fra poveri”. Ma riteniamo doveroso da parte della Regione chiarire le motivazioni dei ritardi sia nell’assunzione dei vincitori del nostro concorso, dopo ben quasi 4 mesi nonostante la drammatica carenza di personale, e di conseguenza anche dello scorrimento della graduatoria”.

Una situazione che rappresenta un unicum in Puglia, “mentre altre regioni come Lazio, Emilia e Campania proprio negli ultimi due anni hanno bandito, concluso e assunto già tutti gli infermieri, vincitori e idonei. Crediamo che la meritocrazia debba essere una priorità nelle assunzioni della pubblica amministrazione e noi siamo professionisti che hanno superato comunque tre prove concorsuali, vogliamo ricordarlo”. Le professionalità non mancano, che siano selezionate per concorso o attraverso procedure di stabilizzazione; e il fabbisogno urgente di personale esige risposte, per i lavoratori del settore e per l’utenza, cioè tutti i cittadini. Ciò che manca, al momento, è la chiarezza nelle intenzioni dell’ente regionale, le cui scelte appaiono dettate più da una strategia politica che puramente amministrativa: “Ci sembra che vogliano privilegiare la strada delle stabilizzazioni. Infatti, la Regione continua a prorogare i contratti dei precari nonostante abbia da mesi a disposizione una graduatoria di concorso pronta e operativa. Così facendo, aumenta la platea degli stabilizzandi, a discapito nostro“. Obiettivo immediato della manifestazione, in primis, essere ricevuti dall’assessore alla salute Rocco Palese. Ma ieri non è stato possibile. In compenso, c’è stata una videochiamata fra i referenti del gruppo e la dottoressa Antonella Caroli dell’Aress, che ha garantito un incontro a breve.