“Una intensa progettualità relativa a tutta la costa metropolitana, ma il nostro lavoro e le esigenze che da tanto tempo si attende di risolvere a Palese sono stati semplicemente ignorati: in una città il cui statuto è basato sulla partecipazione e di questa si teorizza costantemente con grande enfasi, noi, a Palese, non siamo praticamente esistiti”. E’ uno dei passaggi della lettera aperta indirizzata dall‘Associazione Ecomuseale del Nord Barese (presidente architetto Eugenio Lombardi) alle istituzioni comunali e regionali per stigmatizzare il persistente disinteresse nei confronti della fascia costiera di Palese, abbandonata a un “gravissimo degrado ambientale, paesaggistico e urbanistico” ed esclusa dai tanti progetti che verranno realizzati, grazie anche alle notevoli risorse del Pnrr, ampiamente pubblicizzati dall’Amministrazione comunale negli ultimi tempi.
L’architetto Lombardi evidenzia con dispiacere come sia “trascorso quasi un anno da quando, dopo un lungo percorso di pubblica partecipazione ad un serrato e produttivo confronto sui temi in oggetto, presentammo una lunga e articolata relazione chiedendo alle Amministrazioni Regionale, Comunale e Municipale, di rompere gli indugi e far propri gli importanti risultati di un così straordinario impegno di comunità, individuando le risorse atte ad affrontare e risolvere con quel progetto il gravissimo degrado ambientale, paesaggistico e urbanistico dell’area costiera di Palese. Un’area un tempo ricca di offerte per la ristorazione e il tempo libero, ma che oggi, pur meta anche di tantissimi turisti, presenta una fotografia raccapricciante di desolazione e abbandono”.

“Mi ero illuso che un tale profondo impegno, una proposta olistica di così elevata qualità come forse mai si erano viste a Bari anche sul fronte professionale, avrebbero ricevuto attenzione istituzionale e colto una reale possibilità di realizzazione. Del resto, anche a Bari lo strumento di programmazione e risorse finanziarie del PNRR ha visto formulare un lungo elenco di opere pubbliche annunciate a cadenze molto ravvicinate, alcune delle quali certamente ideate e promosse in tempi successivi al lavoro da noi prodotto. Impegno ed
entusiasmo avevano contagiato molti cittadini, giunti ad essere fino a quaranta negli incontri di discussione, elaborazione e sintesi progettuale. Entusiasmo ed interesse che avevano colto anche la grande disponibilità ed esperienza professionale del prof. Guido Masè, già docente di Urbanistica presso lo IUAV di Venezia, che partecipò attivamente al nostro percorso progettuale e venne a Palese per verificare e concretizzare le sue riflessioni e proposte. Purtroppo il piccolo convegno del 21 giugno scorso, cui presero parte il presidente Brandi e gli assessori Galasso e Maraschio, vide una presenza di cittadini molto limitata e di gran lunga inferiore a quanto auspicato e questo, al di là delle parole di apprezzamento e condivisione espresse dai partecipanti, non fu certamente un segnale positivo per la politica, che si nutre di numeri che quel giorno non c’erano. Nonostante ciò e come l’assessore Galasso mi aveva chiesto, inviai agli uffici tecnici la relazione, arricchita da tavole grafiche pur nei doverosi limiti dell’impegno volontario. E, dando seguito alle riflessioni di profonda condivisione espresse dall’assessora Maraschio, pochi giorni dopo chiesi alla sua segreteria di incontrarla, affinchè quella modalità di concreta progettazione partecipata che tali risultati aveva prodotto fosse sostenuta e anche utilizzata altrove. Ma l’attesa è stata vana.

Come vano è stato, sindaco Decaro, attendere un riscontro alle comunicazioni e sollecitazioni che sono state più e più volte inviate a Lei, all’assessore Galasso e al presidente Brandi, che pur era stato spesso con noi. Nel frattempo, per tutto il tempo trascorso, negli incontri pubblici e in articoli di stampa è stata comunicata una intensa progettualità relativa a tutta la costa metropolitana, ma il nostro lavoro e le esigenze che da tanto tempo si attende di risolvere a Palese sono stati semplicemente ignorati: in una città il cui statuto è basato sulla partecipazione e di questa si teorizza costantemente con grande enfasi, noi, a Palese, non siamo praticamente esistiti. Un atteggiamento che non solo ci ha amareggiati ma che, nell’assordante silenzio, ci ha profondamente offesi. Davvero non meritavamo una risposta? Non la meritava il prof. Masè, che dopo qualche tempo aveva indirizzato a tutti una ulteriore articolata lettera-relazione? Non la merito io, con sulle spalle 35 anni di impegno civico e culturale? Nulla avevamo chiesto, anzi ci eravamo resi disponibili a proseguire la collaborazione per ulteriori approfondimenti, ciò che negli ultimi due mesi è comunque accaduto nel 27° Circolo Didattico di Palese con un gruppo di genitori impegnato in un PON e che hanno colto con grande entusiasmo la possibilità di lavorare ad un progetto tanto ambizioso, elaborando bellissime proposte e disegni di arredo urbano lungo la costa. Ho rinnovato la pubblicazione sul web di tutte le comunicazioni dello scorso anno e ho affrontato la delusione di tutti coloro che hanno lavorato con me e ci avevano creduto. Ma dopo che ha annunciato progetti praticamente su tutta la città, La invito a prendere atto che anche Palese, forse più di tanti altri luoghi, merita quell’attenzione istituzionale assente da troppo tempo. Gli abitanti di questo territorio dalle grandi potenzialità, che in parte sussistono nonostante la tragica distruzione del villaggio neolitico avvenuta qualche anno fa, non meritano di essere trattati da cittadini di categoria inferiore”.