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Le proteste dei giorni scorsi in particolare al Sud e un primo intervento da 80 milioni nel decreto Energia non hanno certo risolto la grave situazione di criticità del comparto dell’autotrasporto, che torna a farsi sentire: “Con i costi del gasolio che continuano a lievitare, in assenza di provvedimenti di emergenza che abbattano la pressione fiscale sui carburanti e definiscano norme di regolazione del mercato anche e specialmente per quanto riguarda i rapporti con la committenza e a tutela delle imprese di autotrasporto, il fermo nazionale di categoria è inevitabile”. Secondo Trasportounito, intervenuto attraverso il suo Segretario Generale, Maurizio Longo, “per scongiurare con un vero e proprio fermo tecnico il crack dei trasporti e quindi del Paese – precisa Longo – il Governo deve approvare immediatamente almeno due provvedimenti: da un lato, la decretazione d’urgenza dell’obbligo per le aziende committenti di adeguare alle variazioni dei costi gasolio le tariffe dei servizi di trasporto riconosciute agli autotrasportatori, modificando una norma vigente rivelatasi del tutto inefficace; dall’altra, il varo di interventi di natura fiscale che prevedano l’utilizzo dell’extra gettito dell’iva derivante dai rincari, per supportare e abbattere i costi delle imprese di autotrasporto”.