L’associazione dei consumatori Codacons vuole vederci chiaro sui rincari esorbitanti e rapidissimi dei prezzi del carburante e in Puglia presenta esposti in tutte le sei Procure di Bari, Brindisi, Lecce, Foggia, Taranto e Barletta Andria Trani. Le ipotesi di reato sarebbero truffa e aggiotaggio, cioè speculazione sul costo di certe merci o beni allo scopo di avvantaggiarsi a danno della clientela. La motivazione ufficiale sarebbe la crisi scatenata dalla guerra in Ucraina, ma oggi lo stesso ministro per la Transizione ecologica Cingolani ha dichiarato che non esistono in realtà legami diretti né ragioni tecniche, definendo perciò i rincari “una truffa colossale, una spirale speculativa”. “In questi giorni i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3%”, spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi. Il sospetto è che gli aumenti dei prezzi alla pompa “possano essere dopati da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese”. Doverosa per l’associazione la segnalazione all’Antitrust e a alle Procure della Repubblica della Puglia, che dovranno intervenire con l’ausilio della Guardia di Finanza.