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Approvata oggi, 8 febbraio, quindi a ridosso del Giorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio, a maggioranza con due astensioni, la mozione a firma del capogruppo della Lega Davide Bellomo e sottoscritta dai consiglieri Gatta e Lacatena, per la tutela pugliese della memoria, dei massacri delle Foibe e dell’esodo istriano, giuliano, fiumano e dalmata.

Con la mozione si impegna il presidente della Regione e tutta la Giunta regionale a non concedere patrocini, finanziamenti, spazi e agibilità e ad escludere dai bandi della Regione ed escludere dall’assegnazione o riassegnazione, di unità immobiliari pubbliche tutte le sigle e associazioni locali o nazionali che negano, giustificano, riducono o deridono il dramma delle foibe e dell’esodo; a promuovere attività dirette a diffondere la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo; a promuovere nel “Giorno del Ricordo” azioni volte a diffondere con mezzi idonei la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado; a commemorare il giorno 10 febbraio di ogni anno con manifestazione ufficiale nell’Aula consiliare, il Giorno del Ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Soddisfazione viene espressa dai consiglieri regionali di Forza Italia Giandiego Gatta, Stefano Lacatena, Paride Mazzotta e Vito De Palma: “Con l’approssimarsi del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, per commemorare le vittime delle Foibe, esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione di una mozione che rinsalda nella memoria collettiva una delle pagine più nere della storia dell’umanità. Oltre 20 mila esecuzioni dirette e l’esodo di circa 350 mila persone giuliano-dalmate: i numeri, non ancora definitivi, più che eloquenti della ferocia comunista di Tito cristallizzano l’entità di questa macchia nel diario della storia. Una storia scritta e narrata, per decenni, sottacendo i crimini compiuti dal comunismo titino, con la complicità di storici e pseudo-studiosi asserviti a ideologie, piuttosto che al dovere di raccontare la Verità. Con la mozione approvata dal Consiglio regionale, cerchiamo di testimoniare il rispetto della Puglia nei confronti delle vittime e la volontà di trasferire ai giovani la narrazione puntuale di quanto avvenuto e dei crimini commessi. La memoria non ha colore politico e morti di diversa serie, e quello di oggi è stato un passaggio importante per l’affermazione di questo principio”.

Aggiunge Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia:
“L’approvazione quasi unanime della nostra mozione, a due giorni dalla celebrazione nazionale del “Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, assume oggi un valore e un significato particolari. Con quel documento abbiamo chiesto, assieme ai colleghi consiglieri del mio gruppo Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi e Joseph Splendido, l’impegno del presidente Emiliano e di tutta la Giunta regionale a promuovere ogni 10 febbraio su tutto il territorio pugliese attività dirette a diffondere con azioni e mezzi idonei la memoria delle vittime e la conoscenza di quella drammatica pagina della Storia, specie tra i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. Con la stessa mozione abbiamo ottenuto inoltre l’impegno non solo a commemorare il “Giorno del ricordo” ogni anno con una manifestazione ufficiale nell’Aula consiliare, ma anche a non concedere finanziamenti, spazi e agibilità a tutte le sigle e associazioni che negano, giustificano, minimizzano o deridono il dramma delle foibe e dell’esodo. Escludendole pure dai bandi della Regione Puglia e dall’assegnazione o riassegnazione di unità immobiliari pubbliche. Il voto favorevole del presidente Emiliano è un segnale importante e ci auguriamo che dia seguito concretamente alla sua manifestazione di volontà. Non è tollerabile che ci siano vittime della barbarie che vengono giustamente onorate ed altre che, già per troppo tempo dimenticate, sono quasi ignorate. Solo perché hanno un diverso carnefice”.