“Gli inseganti sono le cenerentole della Pubblica Amministrazione: la scuola ha un ritardo contrattuale di circa 350,00 euro rispetto agli altri dipendenti del pubblico impiego”, commenta a caldo Vito Carlo Castellana, coordinatore provinciale Gilda degli Insegnanti di Bari e dirigente nazionale.

La Gilda Barese è in prima fila a manifestare a Roma e sta registrando una buona adesione allo sciopero da parte degli insegnanti nella provincia di Bari. L’astensione dal lavoro riguarda tutto il personale scolastico, dai docenti ai tecnici-ammnistrativi, è indetto da Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda.

“La nuova legge finanziaria – continua Castellana – ha predisposto un aumento degli stipendi degli insegnanti di poco più che 85,00 euro con un rinnovo contrattuale dopo 3 anni e tutte le risorse della scuola si disperdono sempre in mille rivoli: facciamo un esempio su tutti i banchi con le rotelle. Gli insegnanti andrebbero premiati per quello che hanno fatto durante la pandemia. Noi scioperiamo anche per denunciare delle condizioni lavorative non ottimali: aumenta la burocrazia, carenze strutturali e classi sovraffollate, nessuna certezza degli organici negli anni a venire. La scuola si regge molto sulla buona volontà degli insegnanti. Continueremo la nostra battaglia scuola per scuola. Il prossimo passo sono le elezioni RSU (rappresentanza sindacale unitaria) per dar voce agli insegnanti va difesa la professione docente, perché la consideriamo davvero a rischio”.