La Segreteria pugliese dell’Unione sindacati professionisti Pubblico impiego dell’Azienda sanitaria locale, con oltre 1.500 iscritti, ha indetto lo stato di agitazione. Quest’ultimo è causato dalla mancata erogazione delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario, legati alle attività connesse all’emergenza covid, al personale operante all’interno dei centri vaccinali: medici, infermieri e assistenti sanitari.

L’USPPI ha scritto ai vertici della Asl di Bari: “Questa situazione – scrive Nicola Brescia Segretario nazionale USPPI – rischia di causare un corto circuito pericolosissimo in questa fase della campagna vaccinale con possibili difficoltà di reperire personale nelle strutture. Specie ora nel momento in cui la Asl di Bari, dando séguito alle richieste, e in linea con le disposizioni nazionali, ha deciso di estendere le aperture degli hub anche al sabato e forse anche alla domenica per tutto il mese di dicembre in concomitanza con l’apertura delle agende a tutti gli over 18”.

C’è forte preoccupazione nell’ambiente sanitario. Adesso il rischio è che la campagna vaccinale possa rallentare proprio nel momento in cui si sta registrando un innalzamento dei casi: “Esprimo forte preoccupazione per quanto finora espresso – prosegue il Segretario –. Atteso che gli hub devono essere potenziati delle risorse umane, per garantire la indispensabile campagna vaccinale in una fase di risalita dei contagi”.