Giuseppe De Benedictis, l’ex gip di Bari arrestato per corruzione e detenzione di armi da guerra, potrebbe a partire da oggi non essere più un magistrato.

Le dimissioni infatti potrebbero essere ufficializzate già in giornata dalla IV quarta commissione dal Plenum del Csm, il Consiglio superiore della magistratura.

Secondo la prassi l’ufficialità dovrebbe arrivare in seguito ai procedimenti penale e disciplinare, ma il caso ha subito una brusca accelerazione per “l’evidente e primario interesse dell’amministrazione a far cessare il rapporto di servizio con una persona la cui presenza nell’ordine giudiziario compromette in modo significativo il prestigio dell’ordine stesso” e per “il rilevante danno all’immagine e al prestigio della magistratura, visto anche il significativo clamore mediatico”.

De Benedictis ha chiesto lo scorso maggio di lasciare la magistratura per evitare la custodia cautelare e il procedimento disciplinare, senza però successo. Ora a rischio con le dimissioni c’è anche il trattamento pensionistico, “non avendo maturato i prescritti requisiti né per limiti di età (70 anni, e lui ne ha 59) né per anzianità di servizio, che per gli uomini corrisponde a 43 anni di contributi e lui ne ha 36”, e l’assegno alimentare concesso ai magistrati sospesi.

Ma anche l’evidenza che De Benedictis percepisce attualmente l’assegno alimentare (nato per non lasciare i magistrati sospesi privi di sostentamento) e che, in caso di assoluzione, potrebbe chiedere gli arretrati e l’adeguamento della pensione.