Dal caffè alla pizza. Solitamente non è questo l’ordine da seguire sul menù, ma noi del Quotidiano Italiano facciamo tutto controcorrente.

Abbiamo intervistato Paolo Priore della Scuola Italiana Pizzaioli per fare il punto sul settore della pizza e discutere sulle ultime novità che hanno rivoluzionato questo mondo, focalizzando l’attenzione anche sull’eterna lotta tra ristoratori e pizzaioli.

“Abbiamo formato tanti professionisti dal 1985, c’è un pezzo della nostra scuola in ogni angolo del mondo – spiega -. Chi è interessato può contattarci sui nostri social, abbiamo sedi in tutta Italia ma non solo”.

Nell’ultimo periodo non sono mancate le polemiche tra i titolari di alcune attività, che hanno lamentato la poca disponibilità dei ragazzi a svolgere questo lavoro in favore del reddito di cittadinanza e dei pizzaioli che invece hanno protestato a gran voce contro le retribuzioni riconosciute.

“Quella del reddito di cittadinanza è una mezza verità, il problema principale è che il ‘malpagatore’ c’è sempre stato, così come chi paga bene va detto – racconta -. Noi facciamo da filtro come scuola, anche alcuni nostri corsisti si sono rifiutati di andare a lavorare da agosto. Il bello e il brutto c’è da ogni parte”.

La mancanza del personale però, secondo Paolo, è causata anche da un fattore. “Molti ristoratori non lavorano nel modo giusto e usano ricarichi troppo bassi – conclude -. Se io cliente vado in pizzeria e pretendo di pagare menù completo con 8 euro, è chiaro che non si può dare una paga oraria consona al personale”.