“Stiamo ragionando con l’assessorato e il dipartimento Salute sull’ipotesi di dar vita ad aziende ospedaliere autonome, quindi altri due policlinici, perché ci rendiamo conto che per le Asl è complesso tenere insieme formazione, ricerca e assistenza”.

La dichiarazione del governatore della Regione Puglia arriva durante la presentazione del nuovo corso di di laurea in Medicina in provincia di Bari. Attualmente la regione vanta due Policlinici, quello di Bari e il Riuniti di Foggia, entrambe le sedi svolgono attività didattica e di ricerca.

“Quando sei anni fa mi dicevano che avevamo i soldi per assumere nuovo personale in sanità – continua – ma non c’erano medici in Italia da assumere, quasi stentavo a crederci. Mi piacerebbe capire chi fosse così preoccupato di avere un alto numero di medici o chi temesse che un avvicendamento ottimale nella sanità pubblica potesse avere un peso nella spesa sanitaria, perché veramente quella era una impostazione contro ogni logica. La sanità pubblica è un investimento per l’attrattività del territorio al pari, se non superiore, di quello in infrastrutture e servizi”.

“Una grandissima opportunità che migliora la qualità della vita delle persone. E quindi ci siamo messi al lavoro in questa direzione, insieme alle università, per aprire nuovi corsi di laurea – continua -. Lo abbiamo fatto a Bari, a Taranto, a Foggia, a Lecce. Avere oggi in questo percorso anche il Miulli dimostra la consapevolezza che c’è un salto di qualità che questa scelta determina. Come dimostrato pochi giorni fa dalla Nazionale, il gioco di squadra può determinare risultati straordinari. E noi abbiamo giocato di squadra”.

“Allargare il numero degli iscritti a Medicina e avere più facoltà – conclude – è una operazione che sta avendo tempi rapidissimi grazie al lavoro degli assessorati e dei dipartimenti regionali, insieme alla disponibilità dell’Università. L’intuizione che la Lum ha avuto di investire in formazione in tutti settori merita un plauso. Noi siamo una squadra, secondo un principio di sussidiarietà, rispettando il lavoro degli altri, possiamo fare una strada lunga: gli Europei durano un mese e mezzo, la strada che abbiamo davanti dura tutta la vita”.