Giornata cruciale oggi per l’Italia. È infatti atteso in giornata il nuovo decreto legge che regolamenterà l’uso obbligatorio del green pass per alcune attività, ma non solo.

Secondo le indiscrezioni, in attesa di capire quale sarà la decisione finale del Governo, tra pochi giorni potrebbe servire almeno una dose per andare al cinema e a teatro, in palestra, piscina e anche per consumare al chiuso in un ristorante o un bar.

La stessa cosa varrà per accedere ad un evento: una fiera, un centro sociale, un appuntamento sportivo aperto al pubblico.

Forse varrà per prendere un treno o un aereo a lunga percorrenza, ma questo punto, anche se sostenuto dai vertici dell’esecutivo, sarà deciso solo oggi, durante la cabina di regia che precederà il consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto e la successiva conferenza stampa di Mario Draghi per illustrarle decisioni prese.

Molto dipenderà dalla mediazione politica e in questo senso, sia Maria Stella Gelmini che Roberto Speranza, hanno fatto in modo che le regioni sostenessero l’idea del green pass.

La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del primo agosto, anche se c’è chi nel governo preme per anticiparlo a lunedì prossimo. Potrebbe dunque bastare una dose come “soglia minima” per partecipare ad eventi pubblici, tra qualche settimana, invece, ne serviranno due.

Una decisione presa da Palazzo Chigi di modo tale da concedere a chi vuole mettersi in regola partendo solo ora con il ciclo vaccinale, di poterlo fare. Questa seconda fase dovrebbe iniziare il primo o il 15 settembre, ma è possibile che la data venga stabilita in seguito, in base all’andamento della campagna vaccinale. Anche ieri al generale Figliuolo è stato chiesto quanto è il tempo necessario per coprire il probabile boom di richieste.

Un’altra priorità resta la ripresa in sicurezza dell’attività scolastica in un probabile contesto di alta circolazione del virus. L’esecutivo oggi dovrà anche concentrarsi sulla scuola: prossima settimana si sancirà con ogni probabilità l’obbligo di vaccinazione per il personale scolastico. È d’accordo Mario Draghi, che la considera alla stregua di una attività essenziale.

Anche Roberto Speranza e il Pd insieme a Forza Italia sono favorevoli. A favore dell’obbligatorietà si è spesa anche l’Associazione dei presidi, arrivando a minacciare il divieto di insegnamento in presenza per chi non si adegua.

Non è ancora il tempo, invece, di prevedere una normativa per le imprese che chiedono ai lavoratori di vaccinarsi. Il governo ci lavorerà successivamente, avendo un impatto assai capillare e delle implicazioni giuridiche significative.

L’ultima battaglia è quella sul passaggio di colore per le Regioni. I governatori hanno chiesto di mantenere la zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supererà il 20% dei posti letto a disposizione e il 30% di quelli dei reparti ordinari. Contrari gli anestesisti e il ministro della Salute. Si chiuderà a metà strada: 10% per le terapie intensive, 15% per i reparti. Gli scienziati consigliavano il 5% e il 10%.