A che punto è l’indagine in Puglia sui tanti discussi “furbetti del vaccino”? Se lo chiedono in tanti, soprattutto dopo l’annuncio della Regione di stoppare la somministrazione delle prime dosi dal 5 luglio agli under 50.

I vaccini scarseggiano e fa sicuramente rabbia sapere che c’è stato qualcuno che ha scavalcato illegalmente le gerarchie.

“Abbiamo fatto delle indagini molto analitiche, gli elenchi sono stati depositati un mese fa agli organi competenti – spiega l’avvocato Antonio La Scala, coordinatore del Nucleo ispettivo sanitario regionale (Nirs) a capo delle indagini -. La Procura, da quello che mi risulta, ha acquisito i documenti, il nostro lavoro è stato fatto in maniera rigorosa”.

“Parliamo sempre di somministrazione sospette – continua -. Io ho il segreto d’ufficio, non posso svelare i numeri esatti dell’inchiesta. Quanti sono? Se il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha parlato di numeri deve essere lui a rispondere, anche perché è stato lui a darci l’incarico. Se volete delle risposte, andate da lui o Lopalco”.

“Sono stato convocato in III Commissione, c’è stato un differimento e non sono stato più chiamato. Anche in questo caso non devo essere io a rispondere, se dovessi essere convocato, tutti sapranno e conosceranno gli esiti dell’indagine. Nessuno però si è fatto più avanti – conclude -. Non posso fare numeri, ma sicuramente non sono pochissimi, parliamo di migliaia di casi”.