Magliette con la scritta “Amtab” stampata sul petto e altri memorabili gadget marchiati in vendita sul sito istituzionale dell’azienda municipalizzata del trasporto pubblico barese.

L’idea ha scatenato ilarità e sconcerto tra alcuni dipendenti e sindacalisti. Amtab dunque come “Marina Militare”, “Frecce Tricolori”, “Esercito Italiano”, pur non essendo a pieno titolo un vanto italiano, men che meno barese.

“In generale una buona idea – racconta un autista storico della martoriata azienda -, ma in tanti avremmo gradito una maggiore attenzione nella ordinaria gestione e controlli più stringenti soprattutto alla luce degli ultimi episodi di cronaca nerissima”.

Il concetto è semplice. “Ripristinata una volta per tutte l’immagine aziendale – continua il dipendente – si sarebbe potuta lanciare l’idea di vendere maglie e altri gadget. I baresi sarebbero stati ben lieti di indossare e utilizzare oggetti di un orgoglio cittadino”.

Del resto persino Oscar Wilde, per bocca di Doria Gray diceva: “There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about”, che tradotto letteralmente vuol dire: “C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé”.

Ovvero, nel bene e nel male purché se ne parli. Gli strateghi della comunicazione Amtab potrebbero aver preso alla lettera il suggerimento dello straordinario personaggio letterario. Meno plausibile l’idea che tutto possa essere stato fatto semplicemente per fare cassa. I

n ogni caso – non è la prima volta – a detta di molti Amtab avrebbe sbagliato ancora i tempi, un po’ come quando pubblicizza per radio l’idea di muoversi in sicurezza e con puntualità a bordo dei propri bus, anche se questi si scassano o prendono fuoco. Il resto è storia, non resta che stare al finestrino e capire quanto l’operazione di marketing possa essere apprezzata.

In tutta sincerità fare colazione bevendo latte nella tazza marchiata “Amtab” al posto che in quella con la stampa di una persona amata, una frase d’impatto o una foto del cuore, ci mette un po’ d’ansia.