“Sono stato trafitto al cuore. Un lavoro di ricerca di 30 anni è stato calpestato. Potevo aprire questo museo in altri posti, ma l’ho fatto nel mio paese, dove sono nato e vivo. Questi oggetti fanno parti del cuore, ma ora tutto potrebbe finire”.

A parlare è Luca Acito, titolare del Museo della Scuola e del giocattolo di Casamassima. Qui puoi trovare davvero di tutto, giocattoli degli anni trenta, antichi libri e tanto altro. La sua creazione, durante la presentazione di un libro, però si è trasformata in una vera e propria discarica, tra sedie accatastate sui giocattoli, vetrine aperte e tanto altro che ha scalfito il cuore di Luca.

“Ho chiamato il sindaco e l’assessore alla Cultura, volevo capire la motivazione di quest’atto – racconta -. Non mi sono arrivate le scuse e nessuno mi ha dato ancora una spiegazione. Questo episodio mi ha fatto tanto arrabbiare, avrei accettato anche l’errore o uno sbaglio di locali, ma non mi è stato detto niente. Dopo un mese non so se posso ancora farlo”.

“L’idea era quello di far diventare questo posto anche laboratorio per gli studenti pugliesi e non solo – spiega -. I bambini avrebbero potuto scrivere con il pennino, l’inchiostro di una volta. E non finisce qui perché in questo posto si può anche fare un viaggio alla scoperta della civiltà contadina”.

“Ho avuto alle spalle dei sostenitori, ma ora non basta più – conclude Luca -. L’amministrazione deve dirmi cosa vuole fare, posso anche andare via in un altro paese. Non c’è più entusiasmo”.