“L’11 giugno 2021, si è tenuto l’incontro convocato dalla Regione Puglia concernente l’anticipazione economica in vista della prossima rideterminazione tariffaria delle prestazioni riabilitative extraospedaliere, a cui hanno partecipato le OO.SS. (UGL Salute Puglia, CGIL, CISL UIL) e le Associazione datoriali”. Lo rende noto l’UGL con un comunicato.

“Queste ultime hanno proposto un’anticipazione oscillante tra il 7 e il 10% del fatturato a fronte di una offerta della Regione risalente alla volta scorsa, pari al 2/3%. Le OO.SS. CGIL, CISL e UIL ritengono che l’anticipazione non deve essere indistinta tra le varie strutture, ma deve seguire il principio che “premia” gli enti che adottano il contratto collettivo nazionale ARIS AIOP rinnovato in data 8 ottobre 2020″.

“La UGL Salute, nella persona del Segretario Regionale Puglia Giuseppe Mesto, ancora una volta, dopo la propria nota del 24.03.2021, successiva all’ultimo incontro avente lo stesso oggetto, chiarisce la propria posizione: va nettamente distinta l’erogazione dell’anticipazione con la rideterminazione tariffaria che dovrà essere affrontata durante incontri tecnici e approfondimenti specifici. Va nettamente separata la questione “ristoro” per i 15 anni di mancato adeguamento tariffario e per l’incremento dei costi causa Covid-19, dall’intervenuta firma sul nuovo CCNL di settore. A tal proposito, la UGL Salute ha proposto un “giro di vite”, ovvero che verifichi non la semplice adesione alle associazioni datoriali, ma la reale applicazione del CCNL”.

“Che opportuno verificare prima di tutto le anomale situazioni di applicazione di più contratti collettivi in seno alle stesse aziende nonché la tipologia dei contratti posti in essere con il personale. In merito alla possibilità di diversificare la percentuale di anticipo in relazione all’adozione o meno del nuovo CCNL ARIS AIOP 8 ottobre 2020, la UGL Salute ribadisce la sua netta contrarietà perché giuridicamente eccepibile e perché a tal proposito si è già espresso chiaramente anche il Ministero della Salute di concerto col Ministero dell’Economia che ha ribadito la non possibilità di previsione di una differenziazione di tariffe per le varie strutture territoriali in relazione al tipo di CCNL applicato da ogni singola struttura. Per tutto il resto, la UGL Salute è già pronta a partecipare al previsto tavolo di rideterminazione tariffaria, quando si dovrà discutere anche dei contenuti dei Regolamenti regionali n. 12/2015 e n. 22/2019 e quando porterà nella stessa sede i problemi atavici delle professioni sanitarie, la problematica sugli standard organizzativi, l’assenza di controlli sulle tipologie di contratti di lavoro applicati, i carichi di lavoro puntualmente non rispettati in questo settore e tanto altro ancora che dovrà essere, questa volta sul serio, il vero spartiacque tra buoni e cattivi”.