La Guida Blu 2021 redatta da Legambiente e Touring Club italiano, che stila da anni classifiche che valutano la qualità del mare, la gestione del territorio e l’attenzione all’ambiente, ha fatto un passo indietro riguardo le vele assegnate a Polignano, privando la meravigliosa città di Domenico Modugno di una bandiera e facendogliene avere 4 anziché 5, più specificatamente a causa del Comprensorio “Parco Agrario degli Ulivi secolari”, che congiunge le località costiere di Polignano, Ostuni, Monopoli, Fasano e Carovigno.

Legambiente spiega la propria decisione in una nota: “La declassificazione è dovuta a delle scelte nell’ultimo anno adottate delle amministrazioni di Ostuni e Polignano a Mare che hanno puntato ad autorizzazioni e concessioni di resort di lusso che vanno in controtendenza ad un turismo dolce e alla tutela del paesaggio ma a favore del consumo di suolo. Come ad esempio la questione di Costa Ripagnola e le continue autorizzazioni del Comune di Ostuni ai resort che toccheranno anche la Piana degli Ulivi Secolari”.

La risposta del Comune di Polignano a Mare, giustamente indignato per questa scelta, non si è fatta attendere troppo: “Si tratta di una affermazione infondata e di una valutazione superficiale, ingiusta e dannosa per l’immagine e l’attrattività turistica del territorio, a scapito degli operatori di un settore già fortemente provato dagli effetti della pandemia – scrive il Comune in una nota -. È bene sottolineare che il Comune di Polignano non ha rilasciato alcuna autorizzazione in conflitto con la tutela del paesaggio, o a favore del consumo di suolo, tantomeno il progetto di Costa Ripagnola, citato nel comunicato di Legambiente. Progetto che, peraltro, non ha impedito a Legambiente di assegnare 5 vele negli anni 2019 e 2020”.

La scelta di questa declassificazione presa da Legambiente non può che inevitabilmente danneggiare l’immagine della città di Polignano, da sempre una delle mete più ambite dai turisti non solo pugliesi o italiani, ma di tutto il mondo: “Dunque, è stato commesso un chiaro errore di valutazione – prosegue nella nota il Comune – che si è tradotto in un giudizio ingiusto e lesivo per il Comune e la comunità locale, da sempre orientata ad offrire un turismo di qualità e di eccellenza. Un errore, quello di Legambiente, aggravato dalla circostanza che la costa polignanese è da molti anni tutelata da regimi vincolistici molto restrittivi, è inserita per ben 13 km nel Parco di Costa Ripagnola, e presenta un pregio paesaggistico e naturalistico certamente non inferiore a quello che la stessa Legambiente aveva premiato con 5 vele a partire dal 2014. Pertanto, la comunità polignanese reclama con forza la revisione del giudizio attribuito alla Costa e la immediata smentita delle affermazioni infondate contenute nel comunicato stampa”, conclude il Comune nella nota.