“Ci sono due pareri discordanti: alcuni dicono che per entrare nei locali da ballo all’aperto sarà necessario il passaporto sanitario e questo per noi va benissimo; altri, invece, dicono che servirà anche mascherina e distanziamento, una follia per un locale all’aperto. Se così fosse saremo destinati a fallire tutti”.

A denunciarlo è stato Pierpaolo Paradiso, amministratore della discoteca Praja di Gallipoli, che ha espresso tutta la sua preoccupazione e il suo disappunto in merito all’incertezza sulle regole che sanciranno la riapertura dei locali da ballo a luglio.

“Abbiamo fatto tutto il possibile e abbiamo teso sempre una mano allo Stato – conclude -. Forse c’è un odio verso il nostro settore. Se pensiamo che quando a dicembre abbiamo scritto il protocollo per la sicurezza, mi è stato suggerito di evitare la parola discoteca, che a qualcuno non piace, e di sostituirla con intrattenimento danzante. Abbiamo cinque medici che hanno firmato un protocollo dicendo che è possibile, abbiamo cinque sottosegretari che dicono è possibile, poi però un ministro decide da solo. In Puglia e a Gallipoli in particolare, i tassi di prenotazione sono alle stelle, dove li metteremo tutti questi giovani? Staranno ammassati davanti ai bar senza mascherina a bere qualcosa, lì lo possono fare; staranno in spiagge e piazze, tanto lì si può fare: ballano nelle spiagge, ballano nei bar, non si può ballare solo in discoteca”.