Per evitare che il Covid19 e la temutissima variante indiana, le armi vincenti per salvare le vacanze e il turismo sono: certificazione verde, tracciamento e sequenziamento delle varianti.

La Puglia quindi è pronta, come spiega l’assessore regionale alla sanità, Pier Luigi Lopalco: “Oltre a quelle che saranno le norme attuate dal governo, la nostra attività di sorveglianza sulle varianti è stata già rafforzata aumentando le occasioni di sequenziamento dei tamponi positivi. Questo ha permesso fino ad oggi di identificare già 51 casi di variante delta e a mettere in sicurezza numerosi focolai”.

Tra le norme indicate dal governo nazionale e che sta facendo discutere, c’è la quarantena di 5 giorni per chi arriva dalla Gran Bretagna, disposta dal ministro della salute Roberto Speranza, che ieri ha firmato un’ordinanza per cercare di arginare i possibili ulteriori danni da contagio della variante delta del Covid, conosciuta come variante indiana.

L’ordinanza nazionale impone anche l’obbligo del tampone anche per i vaccinati, perché si teme che i vaccini possano essere inefficaci contro questa variante. Questa variante sta dilagando nel Regno Unito e preoccupa la Puglia e l’Europa in generale, tanto da essere ancora in una situazione di stallo e non di completo via libera.

In una settimana, sono raddoppiati i nuovi casi sequenziati dal laboratorio Covid del Policlinico di Bari, guidato da Maria Chironna e dall’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata.

Ai 25 accertati nei giorni scorsi, se ne aggiungono altri 26 per un totale di 51, in quasi tutte le province, ad eccezione di Bat e Bari, dove sono in corso degli accertamenti. Secondo quanto dichiarato da Emiliano: “I casi sono pochi, per questo bisogna sbrigarsi e tentare di eradicare il virus. Non è facile, non ci siamo riusciti in nessuna parte del mondo con il tracciamento a eradicare la diffusione, però in questo modo almeno rallentiamo”.

Le modalità per accedere al green pass fanno insorgere i sindacati di categoria dei medici di famiglia. L’intersindacale costituita da Snami, Simet, Smi, Cgil medici, Federazione Cipe-Sispe-Sinspe, chiede infatti: “L’immediata sospensione del provvedimento e l’apertura di un confronto ad horas con il ministero della salute. Si vuole insistere con una politica che sottrae tempo prezioso alle diagnosi e alle cure dei pazienti. Non si possono attribuire compiti meramente amministrativi ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta”.

In Puglia ieri sono stati registrati 106 casi positivi su quasi 7mila test con una incidenza dell’1,5%, in leggera risalita e quattro decessi.