Prosegue e viene accelerata in Puglia la campagna anti-Covid con le vaccinazioni per chi vive e lavora in campagna e dei braccianti extracomunitari. Coldiretti Puglia ha infatti organizzato le prime vaccinazioni aziendali per le aziende agricole del territorio e per i lavoratori extracomunitari di Ghetto Out-Casa Sankara presso l’hub vaccinale di Coldiretti a Foggia.

Come dichiarato dal presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia: “Garantire sicurezza ai migranti anche sul fronte sanitario è stato il nostro obiettivo prioritario, perché stiamo offrendo servizi diversificati ai braccianti agricoli per integrarli al meglio. Sono divenuti parte integrante del lavoro in agricoltura”.

Al via anche i punti vaccinali a Molfetta, Lecce e Taranto, aperti a tutte le nostre aziende agricole e ai loro lavoratori.

E’ stato quindi realizzato un percorso dedicato ad accoglienza e triage, due postazioni vaccinali e un’area osservazione, attraverso la procedura di prenotazione per mezzo di elenchi e liste raccolte da Coldiretti Foggia e dalle aziende agricole della provincia che hanno presentato la richiesta di vaccinazione.

Coldiretti Puglia ha predisposto con la Regione Puglia e le Asl il piano operativo per le vaccinazioni per accelerare la campagna vaccinale nelle aree rurali, dove già 12 hub sono state valutate come eleggibili della Protezione Civile nazionale.

Sempre secondo quanto dichiarato da Coldiretti Puglia in una nota: “La battaglia contro il virus è la priorità numero uno per uscire da una crisi sanitaria, sociale ed economica che deve impegnare le forze sociali al fianco delle Istituzioni.

Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia sostiene che: “Il certificato verde per i braccianti extracomunitari è importante per consentire la libera circolazione dei lavoratori, in un momento in cui sono in pieno svolgimento le campagne di raccolta della frutta e della verdura. E fra poco comincerà la vendemmia e poi la raccolta delle olive”.

L’obiettivo del piano di vaccinazioni è infatti quello di poter garantire la sicurezza delle forniture alimentari alla popolazione sull’intera rete di oltre 100mila aziende agricole e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare, dove non si è mai smesso di lavorare nonostante la pandemia.