I contagi nelle ultime 13 settimane hanno avuto un netto calo, sintomo della circolazione del virus che si sta riducendo, ma anche della diminuzione dell’attività di screening sul tracciamento dei contatti. Questo si evince dall’ultimo monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe che accende i riflettori sulle promesse tradite dalle Regioni che negli ultimi tempi hanno ridotto i tracciatori per i contatti stretti.

Nino Cartabellotta, alla guida della Fondazione, ha sottolineato come nelle ultime 5 settimane il numero di persone testate si è ridotto del 31.5% scendendo così dagli oltre 3milioni a poco più di 2milioni, con una media nazionale di 132 persone testate su 100mila abitanti.

Se da un lato si è registrato un significativo miglioramento della situazione epidemiologica, dall’altro l’unico aspetto negativo riguarda il tracciamento dei contatti stretti. In Italia i casi sono diminuiti del 25.2%, come anche i decessi del 12.4%. Gli attualmente positivi nella nazione sono poco più di 100mila rispetto agli oltre 181mila. Calati anche i ricoveri sia nell’area medica che nelle terapia intensive.

Il Gimbe punta l’attenzione anche sui vaccini. Secondo il monitoraggio nella fascia di età degli over60 solo l’85.2% ha avuto almeno la prima dose con differenze sostanziali di regione in regione. La Puglia conta il 90% mentre la Sicilia sotto il 75%. “Nella popolazione over 60 ben 2,66 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino e 6,2 milioni devono completare il ciclo”.