“Faremo un nuovo campionamento per capire quanto la variante Delta stia circolando in Puglia. Solo così potremo avere un quadro più chiaro”. Lo sottolinea Maria Chironna, docente di igiene all’Università di Bari e responsabile della rete di laboratori pugliesi impegnati nella sorveglianza sulle varianti.

Al momento i focolai registrati in Puglia sono tre, ma, come spiega la Chironna a Repubblica, essendo stati tracciati i contatti grazie a un attento monitoraggio la situazione è stata circoscritta per evitare che la variante indiana si diffonda. “La Regione ha chiesto di fare una sorveglianza più frequente, al netto di quella a cadenza mensile che chiedono da Roma”.

Per evitare che i turisti, soprattutto quelli provenienti dal Regno Unito, possano portare la variante in Italia, il ministero della Salute ha disposto una quarantena di cinque giorni, ma per la Chironna si dovrebbe aumentare lo screening con tamponi molecolari o antigenici nei luoghi strategici come aeroporti e porti per intercettare i positivi asintomatici.

“La variante Delta è molto particolare. Ha mutazioni diverse della variante Spike e si diffonde rapidamente. Questa variante è il 50% più contagiosa di quella inglese. Lo si sta vedendo nel Regno Unito dove, però, devono anche fare i conti con la scelta di fare una sola dose a più persone, spostando di molto i richiami”.

“I vaccini si sono dimostrati efficaci contro la variante Delta, soprattutto per chi ha completato le somministrazioni. La copertura sarebbe soltanto del 30 per cento senza il richiamo. Per questo accelerare la campagna di vaccinazione ed estenderla agli under 16 è sicuramente il punto di svolta”.