Il Ministero della Salute ha iniziato già a lavorare al piano per la terza dose del vaccino anti Covid, ci sono già stati infatti confronti anche con la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo.

L’obiettivo numero uno è quello di sfruttare il crollo della curva epidemiologica per programmare la lotta del domani, prendendo spunto dalla campagna contro l’influenza.

Tra i punti fermi al momento c’è il vaccino che verrà utilizzato, ovvero il Pfizer. La Commissione europea ha già fatto sapere di voler stoppare gli accordi con le aziende che producono quelli a vettore virale, in particolare AstraZeneca. Sarà fatto all-in sul vaccino americano, basato sulla tecnologia dell’Rna messaggero, considerata molto affidabile per efficacia e sicurezza.

Chi avrà la precedenza per la terza dose? Al momento l’idea è quella di destinarla a chi rischia di più, quindi anziani dai 60-65 in su, fragili per motivi di salute e coloro che sono a contatto con queste persone, cioè gli operatori sanitari e le forze dell’ordine.

Le terze dosi verranno somministrate dai medici di base, l’idea del Ministero quindi è quella di iniettarle insieme a quella dell’antinfluenzale, che viene somministrata intorno al mese di novembre.

C’è però il problema dei tempi, perché novembre sarebbe troppo presto per fare la terza dose, dato che lo stesso green pass sarà valido fino a nove mesi dopo la chiusura del ciclo vaccinale mentre la copertura durerà un anno.