“Meritiamo risposte e non ci fermeremo finché non le avremo”. I dipendenti ed ex lavoratori del Comune di Bari continuano a protestare in merito alla Cassa Prestanza, da noi definita magagna poiché troppe cose sono state tenute all’oscuro dei dipendenti che per anni si sono visti togliere parte dello stipendio che veniva versato nel fondo.

Ricordiamo che la Cassa Prestanza ha un buco di quasi 14 milioni di euro, soldi che non si sa che fine abbiano fatto anche perché, nonostante le molteplici richieste, non si trovano i registri contabili che potrebbero dare risposte in merito ai versamenti effettuati.

I dipendenti comunali hanno deciso di protestare fuori dalla sede della Corte dei Conti per le molteplici domande fatte, a cui però nessuno ha dato risposta. “Dal 2019, nonostante i solleciti del 2020, non abbiamo ancora avuto risposte in merito al fascicolo istruttorio. Abbiamo la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra dal momento in cui è stato pubblicato il nuovo statuto nel 2011, foglio che non ha né la carta intestata del Comune né tanto meno la delibera di approvazione”.

“Oltre al fascicolo istruttorio nel quale ci sono le motivazioni dell’archiviazione, – continua una funzionaria del Comune – abbiamo necessità di recepire i registri contabili. Il Comune, come ha fatto per la Fiera del Levante, deve operare affinché la Cassa venga risanata”.

“Inoltre noi dipendenti ci chiediamo cosa sia cambiato dal 2007, anno in cui la Guardia di Finanza, come richiesto dalla Banca d’Italia, fece un controllo sui conti. Alla fine risultò che tutto era in ordine tranne qualche modifica da attuare allo statuto. Ora ci chiediamo, dal 2007 ad oggi i soldi che fine hanno fatto?”.