Secondo una recente ricerca scientifica, potrebbe arrivare un’arma per proteggere il sistema immunitario durante le terapie antibiotiche e un’ulteriore difesa contro l’antibiotico-resistenza.

Questa, la scoperta emersa nel campo della terapia antibiotica, grazie ad uno studio condotto da Gaetano Villani, ordinario di Biochimica della scuola di Medicina dell’università di Bari Aldo Moro in collaborazione con il professore Peter Seibel, responsabile del laboratorio di “Molecular Cell Therapy” della facoltà di Medicina dell’università di Lipsia, in Germania.

Il lavoro, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha dimostrato come la capacità proliferativa dei linfociti T, necessari per la risposta immunitaria, è particolarmente protetta grazie all’integrazione di uridina e piruvato accorpato ad una terapia antibiotica.

Come viene spiegato nel lavoro: “Gli antibiotici rappresentano la principale scelta terapeutica per il trattamento delle infezioni ad eziologia batterica. Nonostante l’efficacia antimicrobica, molti di essi possono produrre effetti collaterali di entità anche severa”.

Lo stesso professore Villani ha testato in vitro il successo dell’ipotesi: i metaboliti potrebbero preservare la capacità proliferativa cellulare in presenza di antibiotici mitotossici.

Il passaggio dal laboratorio alla pratica clinica è stato realizzato poi dal professore Michele Battaglia, ordinario di Urologia della Scuola di Medicina di Bari: è stato portato a termine uno studio clinico nel Policlinico di Bari, insieme alla collaborazione di altri docenti e ricercatori dell’Università barese.