“Il 9 aprile abbiamo scritto a Poste Italiane per chiedere le motivazioni della scelta da parte dell’azienda che ha chiamato ogni ufficio per ritirare, nel minor tempo possibile, tutte le mascherine FFP2. A noi è sorto il dubbio che facessero parte dei lotti incriminati, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

A parlare è Giuseppe L’Abbate, segretario provinciale della Comunicazione della Ugl di Bari. “Queste mascherine, per protocollo preso, sono state fornite ai dipendenti una ogni tre giorni – continua -. Inoltre come categoria, il Governo non ci ha inserito in nessun piano vaccinale, fino al 21 marzo. Solo il 10 maggio la Regione Puglia ha incontrato le parti sociali e ha stilato un protocollo d’intesa, ma ad oggi non c’è ancora nessun piano vaccinale che ci riguarda”.

“Siamo l’unico sportello della pubblica amministrazione aperto per il cittadino e siamo stati gli unici ad aver lavorato in maniera instancabile durante quest’anno di pandemia. Non abbiamo ricevuto nessun centesimo di più – conclude -. Neppure un grazie dell’Azienda, questa situazione inizia ad infastidire i dipendenti, anche perché è stato annunciato nei prossimi tre anni un taglio del personale per almeno il 5%”.