Dopo più di anno dall’inizio dell’emergenza Coronavirus la domanda che si fanno in molti è: “Quando ne usciremo definitivamente?”. La verità è che l’unica risposta certa è “Dipende”. Da cosa? Dal nostro comportamento e dalla risposta del virus.

Secondo alcuni scienziati americani basterebbe che il 95% della popolazione mondiale rispettasse le misure di distanziamento e mascherina e probabilmente del vaccino non ce ne sarebbe neanche bisogno.

Quello che davvero importa, al momento, però è ridurre al minimo i contagi dei soggetti più fragili, coloro che riempiono i reparti di terapia intensiva e che purtroppo ci rimettono la vita.

Evitare questo è possibile, una volta contratta l’infezione infatti sono cruciali i primi 10 giorni, il tempo necessario affinché il virus si diffonde attraverso le cellule del sangue. Gli scienziati di tutti il mondo sono al lavoro per intervenire in questo primo lasso di tempo attraverso medicinali e farmaci che evitano la malattia grave.

Ma quando potremo tornare alla vita normale? La risposta la danno 723 epidemiologi americani. “Il periodo oscilla dai 3 ai 5 anni. Dovremo certamente prestare attenzione ancora per molto tempo, avremo un’estate migliore, al rientro apriremo le scuole e potremo invitare gente a casa per le vacanze di Natale, ma il virus continuerà a circolare, anche se presto o tardi finirà per diventare uno dei tanti coronavirus, come quelli del raffreddore”, dicono.

Il vaccino quindi è utile? E se sì quale bisogna farsi? Anche in questo caso la risposta arriva dall’America, il Washington Post apre infatti con il titolo “The best vaccine is the one you can get” ovvero “il miglior vaccino è quello che puoi avere”.