Le nuove linee guida che andranno ad aggregarsi a quelle di maggio “per la ripresa delle attività economiche e sociali” sono pronte.

Durante l’incontro avvenuto ieri tra le Regioni e il Comitato Tecnico Scientifico, sono state avanzate diverse proposte, quasi tutte respinte. Tra queste si prospettava la possibilità per i ristoratori di poter aprire il proprio locale solo se tutti i lavoratori fossero stati in possesso del green pass, avendo fatto dunque il vaccino, oppure un tampone ogni due giorni o l’essere stati già infettati dal Covid-19 non più di sei mesi prima.

Le Regioni si sono opposte a questa proposta del Cts in quanto sarebbe stata creata un’imparzialità non indifferente, visto e certificato che molti lavoratori nel campo della ristorazione sono ragazzi di giovane età che dunque potrebbero non aver fatto ancora il vaccino, e farsi un tampone ogni due giorni sarebbe stato davvero improponibile, oltre ai problemi legati alla privacy, in quanto il datore di lavoro non può chiedere al proprio dipendente se ha fatto il vaccino.

I ristoratori dovranno fare in modo che non si creino assembramenti né all’interno né tantomeno all’esterno del locale, mentre non cambiano le regole che riguardano i menu, che dovranno continuare ad essere digitali o plastificati in modo da poter essere costantemente disinfettabili.

Per quanto riguarda ciò che interessa i clienti dei locali, pare che non ci sarà più il limite di quattro persone per ogni tavolo, ma bisognerà comunque tenere la distanza di sicurezza tra un tavolo e l’altro. È stata bocciata anche la proposta di far indossare la mascherina ai clienti seduti che non stanno consumando cibo o bevande, rimarrà invece l’obbligo di indossare la mascherina ogni qualvolta ci si dovrà alzare dal proprio posto.