In un incontro tra il sindaco Antonio Decaro e la vice ministra dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, si è discusso della sentenza numero 80 della Corte Costituzionale del 29 aprile 2021: sentenza che ha definito incostituzionali le norme che hanno consentito agli enti locali di estendere fino a 30 anni i debiti, stabilendo un obbligo di ripiano con tempi più brevi.

Secondo la Corte Costituzionale, la quale sostiene i concetti di solidarietà intergenerazionale e di pareggio di bilancio, dilatare un debito significherebbe trasferire un peso alle nuove generazioni.

In merito a ciò, Decaro ha affermato: “Stiamo affrontando il tema delle risorse e della norma necessaria a evitare che 1.400 Comuni in Italia possano avere problemi e sofferenze nei propri bilanci, a seguito di una sentenza della Corte costituzionale. Sono stato rassicurato che è in costruzione una norma. Abbiamo affrontato anche il problema dei comuni in dissesto e in pre dissesto”.

È questo ciò che il governo sta elaborando su richiesta dell’Anci, l’associazione dei Comuni d’Italia guidata da Antonio Decaro: salvare dal dissesto le amministrazioni in difficoltà dopo la crisi pandemica.

Secondo i dati del monitoraggio condotto dalla Fondazione Ca’ Foscari, un obiettivo di misura che in Puglia coinvolgerebbe 44 amministrazioni, di cui 9 comuni già in dissesto e 35 in fase di riequilibrio.

L’elenco dei Comuni pugliesi in dissesto sono Grumo Appula, Chieuti, Lucera, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, Casarano, Melissano e Monteparano. Nella lista delle città più esposte figurano anche Andria, Brindisi, Foggia e Lecce.

Secondo la Castelli, nessun Comune dovrà andare in dissesto a causa del Covid: “Stiamo lavorando insieme per garantire risorse ai Comuni e norme che riescano ad accompagnare le amministrazioni locali che hanno difficoltà. Abbiamo cambiato rotta rispetto a una finanza nazionale che per anni aveva preso i soldi dai Comuni affinché aiutassero la finanza nazionale. Abbiamo fatto degli interventi che hanno cambiato la tendenza sulle risorse e non per ultimo sulla programmazione degli investimenti”.

Sulla scala delle priorità Castelli aggiunge: “I debiti delle grandi città sono quelli che vanno aggrediti per primi, ogni euro che si libera sui grandi comuni permette l’ampliamento degli investimenti, ridà servizi ai cittadini e respiro a tutta la provincia”.

“Bisogna allentare le sofferenze di bilancio – conclude così Decaro – perché i cittadini hanno diritto ai servizi essenziali. Per molte amministrazioni locali la pandemia ha peggiorato la situazione quindi occorre essere rapidi”.

Secondo il presidente dell’Anci Puglia, il sindaco di Polignano a Mare Domenico Vitto, l’emergenza sanitaria ci è servita per ricordare come l’equilibrio tra introiti dei Comuni e pagamenti per i servizi è un obiettivo non sempre realizzabile.

“Penso al lockdown che ha congelato la contribuzione da parte delle attività commerciali perché impossibilitate a operare. Tale squilibrio è stato corretto con il decreto ristori. Così, i Comuni hanno potuto continuare ad assicurare l’illuminazione pubblica, la raccolta dei rifiuti e i tanti altri servizi necessari alla vita collettiva. Per questo è prioritario aiutare chi è in difficoltà” ha così dichiarato.