Tracce di coronavirus sui mezzi pubblici. La notizia ha creato scompiglio tra i pendolari italiani e riguarda i controlli effettuatati dai Nas, in stretto accordo con il Ministero della Salute, per verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento nell’ambito dei servizi di trasporto pubblico. Al setaccio dei carabinieri non solo i veicoli adibiti al trasporto, ma anche biglietterie, sale d’attesa e stazioni metro.

I militari hanno evidenziato irregolarità connesse soprattutto con l’inosservanza delle operazioni di pulizia e sanificazione, omessa cartellonistica di informazione per gli utenti, l’assenza di distanziatori e di erogatori di gel disinfettante. I Nas, con la collaborazione delle Asl, hanno effettuato anche i tamponi sulle superfici dei mezzi di trasporto e stazioni.

Visto che sono state riscontrate delle irregolarità anche nella provincia di Lecce, abbiamo deciso di recarci al capolinea in piazza Aldo Moro per capire se una parte degli autobus impiegati nel trasporto pubblico sono muniti di dispenser di gel igienizzante, della cartellonistica e dei distanziatori. Siamo saliti sugli autobus per controllare se sia tutto a norma e ci siamo confrontati con gli autisti dell’Amtab sul rispetto delle regole.

Dai controlli dei Nas su scala nazionale nel Lazio sono sono stati riscontrati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al coronavirus. Mentre nel leccese i carabinieri hanno constatato il mancato rispetto circa il divieto del servizio di biglietteria a bordo di un autobus e su due veicoli di due società differenti era inoltre mancante il dispenser per igienizzare le mani e la cartellonistica sia sul numero massimo di passeggeri consentito che sui comportamenti da attuare per contrastare la diffusione del virus.