“Con 4391 alunni in meno in provincia di Bari e Bat, 1.403 su Brindisi, 2.070 su Foggia, 1.714 su Lecce e 1.654 su Taranto, in Puglia, anche per il prossimo anno viene confermato il trend della riduzione della popolazione scolastica”.

A renderlo noto è il segretario generale della UIL Scuola Puglia, Gianni Verga. “Troppo facile prendersela solo con il fenomeno della denatalità che pure incide pesantemente sulla diminuzione degli studenti, per il prossimo anno scolastico, di 10.577 unità, che si aggiungono alle decine di migliaia dei decorsi anni scolastici – afferma -. Continua senza soste la migrazione verso il Nord dell’Italia, a fronte di dotazioni organiche, negli istituti regionali, pressoché invariate”.

“Sono necessarie opportune strategie politiche per rendere il territorio pugliese appetibile alle nuove generazioni – continua Verga -. Infatti, dei 10.577 alunni in meno, soltanto 5.788 si riferiscono al calo delle iscrizioni alle prime classi rispetto allo scorso anno scolastico, di cui 1.562 in prima elementare, 1.812 in prima media e 2.414 al primo superiore. La differenza è sicuramente da ricondurre al dato della migrazione occupazionale e della dispersione scolastica, rispetto alle quali la politica regionale deve accendere i riflettori”.

“Solo 297 posti di sostegno in più per l’intera regione, una goccia in un grande mare se si pensa che nel corrente anno scolastico sono stati attivati oltre 4.000 posti di sostegno in deroga – spiega -. È necessario un intervento serio di trasformazione di una parte dei posti in deroga sul sostegno in organico stabile, nonché la stabilizzazione del cosiddetto organico Covid, incrementando la dotazione del personale docente e Ata. Specie in questo periodo di pandemia e di emergenza economica e sanitaria non è tempo di politiche di contenimento, ma di politiche espansive. I contingenti che il Ministero ha annunciato non rispondono alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza. Si continuano a utilizzare le solite ricette e i vecchi parametri”.

“La scuola pugliese e meridionale in generale continua a pagare una scarsezza di risorse, economiche ed umane, senza le quali diventa un’impresa impossibile contrastare fenomeni ormai incancreniti e in costante crescita come la dispersione scolastica e la disoccupazione, arrivate oltre ogni livello di guardia – conclude Verga -. I dati, impietosi, dicono che il senso del dovere dei lavoratori della scuola da solo non basta più, occorrono investimenti e stabilizzazione degli organici e dei precari”.