Dati preoccupanti per i giornalisti. In Italia, solo nel primo trimestre del 2021, c’è stato un’incremento degli atti intimidatori pari al 50%. Dal primo gennaio ad oggi le minacce denunciate sono state 63, esattamente il doppio rispetto al 2020. Aumentati anche gli atti intimidatori nei confronti delle giornaliste con un incremento del 5% rispetto al 2020.

La ricerca svolta dal Servizio Analisi Criminale ha messo in evidenza come ad aumentare siano in particolar modo gli atti intimidatori online su temi sensibili come fenomeno migratorio, criminalità organizzata e attività di gruppi neofascisti e neonazisti.

Il prefetto Rizzi, in una videoconferenza online con Carabinieri, Guardia di Finanza, Ordine dei giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana, rassicura: “Il fenomeno delle minacce a chi si occupa di informare l’opinione pubblica è costantemente monitorato dalle forza di Polizia e seguito con attenzione dal ministro dell’Interno al fine di arginare la diffusione di simili vili atti”.

D’altro canto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, controbatte sostenendo che la politica, oltre ad esprimere solidarietà deve decidere e approvare norme a tutela del diritto di cronaca.

Al termine dell’incontro hanno portato le loro testimonianze le giornaliste ed i giornalisti minacciati: Paolo Berizzi, Angela Caponnetto, Asmae Dachan, Graziella Di Mambro, Chiara Giannini, Antonella Napoli, Nello Scavo, e rappresentanti delle forze di polizia