“Il treno 108 con una media di 38 minuti di ritardo ha inevitabilmente messo in crisi
tutta la circolazione ferroviaria: ritardi e disservizi che nonostante la riduzione dell’esercizio hanno caratterizzato un servizio all’utenza sicuramente non all’altezza di quelle che dovrebbero essere le aspettative minime da un’azienda di Trasporto Pubblico”.

Inizia così il duro comunicato stampa scritto da USB-LP Puglia, ORSA-Autoferro Puglia, USB-LP Basilicata e Faisa-CONFAIL Basilicata. I pendolari delle Ferrovie Appulo Lucane hanno ben di cui lamentarsi riguardo il servizio di trasporto pubblico che viene offerto.

“Si continua a sostenere sia colpa dei cantieri, ma chi conosce il servizio sa benissimo che tali rallentamenti sono inclusi nell’orario generale di servizio: i ritardi sono frutto di inefficienza aziendale, della mancata possibilità di incroci a Modugno (che sarebbe stata risolta facilmente con la creazione di un piccolo posto di movimento alle porte della stazione stessa ma mai presa in considerazione), della minimale manutenzione dei mezzi, dell’orario generale di servizio con treni che arrivano a termine corsa e che ripartono immediatamente dopo (non permettendo mai un recupero del ritardo), dell’organizzazione dei turni di lavoro malfatta e votata più allo sfruttamento del personale che all’efficienza del servizio stesso – denunciano i sindacati -. È evidente che tutto ciò o lo si vuole fare di proposito o si è incapaci di risolverlo! Nonostante si cerchi di indicare come capri espiatori le istituzioni locali e nazionali, ciò che sta affondando la nave, a nostro avviso, è il cambio di rotta manageriale dell’ultimo anno”.

“Ed il tutto nel silenzio assordante di alcuni giornalai locali che viaggiano quotidianamente sui binari delle FAL e che non notano mai i molteplici disservizi, anzi, spalleggino l’azienda gareggiando per lodarne le qualità da ferrovia modello: potere della pubblicità – continuano -. Queste sono le FAL, un’azienda di trasporto che pare votata più all’edilizia, che ritiene più importante la pitturazione e ristrutturazione delle stazioni ferroviarie, la costruzione di nuove velostazioni usate da nessuno, l’adeguamento funzionale e tecnologico della ex stazione di Matera Centrale, piuttosto che interessarsi alla corretta efficienza del servizio ferroviario. Un’azienda che punta solo all’apparenza, all’immagine e mai alla sostanza, un’azienda con un archivio da fare invidia a quello di Stato ma con i nuovi treni fermi da anni nell’officina di Bari Scalo”.

“Un’azienda che oggi garantisce dei tempi di percorrenza sulla tratta ferroviaria Potenza-Bari di oltre 4 ore e sulla Bari-Matera di circa 2 ore, con tratte sul territorio lucano chiuse da 8 anni (San Nicola – Avigliano Scalo) od altre di recente apertura come la San Nicola – Genzano che sono isolate e non collegate alla restante rete ferroviaria delle FAL – concludono -. Un’azienda che non ascolta, che non rispetta e non gratifica mai i propri dipendenti per i sacrifici fatti se non solo con lettere di encomio; anzi sempre più indirizzata all’emanazioni di contestazioni strumentali o a condotte al limite dell’antisindacalità: tutti atti che sono probabile causa di apatia al lavoro e scarso rendimento da parte dei lavoratori, ripercuotendosi logicamente sulla produttività ed efficienza del servizio svolto”.