Tra gli anziani della provincia di Bari i sentimenti più diffusi sono la rabbia e lo sconforto. Tutto nasce dall’ennesima variazione al piano di somministrazione dei vaccini e dallo slittamento di una settimana delle somministrazioni per i prenotati nelle fasce 70-79 anni e 60-69 anni.

“Si penalizza così chi ha atteso rispettosamente il proprio turno, chi nelle scorse settimane ha fatto il vaccino a sportello infatti è riuscito a scavalcare gli altri soggetti magari di età più avanzata – spiega Alessandro de Mario, segretario generale dello Spi Cgil di Bari -. Questo perché la classe politica ha scelto di aprire la campagna vaccinale a chiunque si fosse recato presso gli Hub vaccinali anche senza prenotazione, scelta che abbiamo contestato, proprio perché non teneva conto della necessità di avere una riserva di dosi di vaccino che garantissero le prenotazioni e gli eventuali mancati rifornimenti nazionali. La conseguenza è l’ennesima battuta di arresto, con tutti i disagi e le conseguenti reazioni delle persone che così si sentono in qualche modo traditi dalle stesse istituzioni che dovrebbero tutelarli”.

De Mario ribadisce anche la necessità per la Puglia di ricevere ulteriori dosi. L’urgenza è quella di recuperare quel divario che ha visto la Regione penalizzata fin dall’inizio della campagna vaccinale, quando i vaccini venivano distribuiti sulla base del numero di dipendenti sanitari e ospiti delle Rsa.