foto di Giovanni Cafagna

Il coprifuoco resta alle 22 o viene spostato alle 23? Come verranno gestite le riaperture dei locali ristorativi? C’è una vera e propria guerra in corso nel Governo per questi argomenti. Tra poche ore verrà riunito il Consiglio dei Ministri per discutere riguardo il nuovo decreto Covid che avrà validità dal 26 aprile al 31 luglio.

È ormai noto che a partire dal 26 aprile verranno reinserite le zone gialle e potrebbe essere allentata qualche restrizione, come quella che vede protagonisti gli studenti riguardo il ritorno in presenza nelle classi o lo proroga della didattica a distanza.

“Ieri ci hanno comunicato che il coprifuoco per ora resta alle 22 – sottolinea il presidente dell’Anci -, piano piano saranno allentate anche quelle restrizioni. L’idea del Governo è quella di tornare alla normalità nel periodo estivo, quando la curva del contagio cala in maniera naturale e contemporaneamente arriviamo a una vaccinazione di massa, se è vero che a giugno gli over 60 saranno tutti vaccinati.” – afferma Decaro, spiegando anche che potremmo conoscere molto presto la data di riapertura dei locali al chiuso, presumibilmente in estate.

Il coprifuoco resta però uno degli argomenti più discussi delle ultime ore: “Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Comitato Tecnico Scientifico. Il Governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per toglierlo, ma non mi sento di dare tempi.” – afferma il ministro Gelmini.

D’altro canto, il presidente Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia propone l’ampliamento del coprifuoco alle ore 23 per dare respiro, seppur minimo, alle attività. Lo appoggia anche il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, mentre gli remano contro il ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che vogliono confermare il coprifuoco alle 22.

Il Consiglio dei Ministri dovrà oggi trovare un’intesa, in modo che vengano effettuate le scelte più giuste e responsabili riguardo tutte le restrizioni del nuovo decreto che entrerà in vigore la prossima settimana.