La situazione degli ospedali pugliesi è al collasso, solo ieri l’area grigia del Pronto Soccorso al Di Venere, ospedale che ricordiamo non è covid dedicato, si è trovata a dover ospitare 13 pazienti positivi. Il direttore facente funzione, Giovanni Finestrone, ha prontamente informato la direzione generale della Asl Bari, anche in considerazione delle gravissime implicazioni penali.

Qualche settimana fa la Regione Puglia ha chiesto e attivato posti letto covid in alcune cliniche della sanità privata come il Miulli ad Acquaviva delle Fonti e Villa Lucia a Conversano, posti a pagamento, ovviamente, nonostante i 19 milioni di euro spesi per il covid hospital in Fiera del Levante, stranamente “regalato” al Policlinico di Bari, ospedale pubblico universitario, e non della Asl, ma questo è un altro discorso.

Da un paio di giorni, tra via Gentile e lungomare Nazario Sauro, qualcuno ha cambiato nettamente idea, disponendo il trasferimento dei pazienti covid negativi dagli ospedali pubblici alle cliniche private per liberare i tanto agognati posti letto, come da circolare entrata in vigore oggi e valida fino al 31 maggio.

Senza entrare nel merito della decisione assunta, l’impressione generale è che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra, o che manchi un’idea coerente della strategia da attuare per gestire la drammatica situazione che stiamo vivendo in Puglia, generando così altra confusione.

Certa gente intanto se ne frega e va fare il bagno o si dà appuntamento in farmacia per beffare le restrizioni imposte dalla zona rossa rafforzata, morti e contagi dilagano, mentre il personale sanitario stremato resta l’ultimo baluardo nella lotta al covid. Il sistema sanitario è prossimo al collasso, se succede non ci resta che andare in vacanza all’estero.